GENERALE, C’E’ UN AMMUTINAMENTO! – MIRELLA SERRI: “GLI VA TUTTO AL CONTRARIO AL FONDATORE DE "IL MONDO AL CONTRARIO", ROBERTO VANNACCI. SEMPRE PIÙ NUMEROSI AFICIONADOS SALTANO GIÙ DAL SUO MOVIMENTO NEL CARROCCIO. A COMINCIARE DALLA EX FEDELISSIMA STEFANIA BARDELLI” – LA RISPOSTA DI MERLO: “IL GENERALE NON AVEVA CAPITO NULLA DELL'ITALIA CHE PENSAVA DI AVERE CONQUISTATO. NON SAPEVA CHE LA CELEBRITÀ DEL ‘SIGNOR QUALUNQUE’ DURA 15 MINUTI MA LO TRASFORMA PER SEMPRE IN UN ALLAMPANATO DAL SUCCESSO. NON AVEVA PROVATO LA LEGGE DEL MENGA..." (CHI L'HA IN CULO, SE LO TENGA!)
Dalla rubrica delle lettere di “Repubblica”
Caro Merlo, gli va tutto al contrario al fondatore de "Il mondo al contrario". Sempre più numerosi aficionados saltano giù dal suo movimento nel Carroccio.
A cominciare dalla ex fedelissima Stefania Bardelli, la Bersagliera, delusa dall'alto ufficiale reo di aver abbandonato le truppe e di vedere "il mondo troppo dritto" e troppo leghista. Stefania dal Carroccio forse passerà al carretto di Democrazia sovrana popolare dell'ex comunista Marco Rizzo.
Gli altri reprobi sono Umberto Fusco, ex senatore, creatore della fondazione viterbese "Noi con Vannacci", Fabio Filomeni, seguace di un originale terzetto, che va da Hugo Chavez a Gennaro Sangiuliano e a Putin, e che ha abbandonato la poltrona di presidente del "Mondo al contrario" insieme al suo Norberto De Angelis. Si aggiunge Paola De Franceschi, autrice de "La scuola al contrario" con prefazione, è ovvio, di Vannacci: altri tempi! L'elenco potrebbe continuare. Vannacci amari! Un generalissimo circondato da disertori.
Mirella Serri
Risposta di Francesco Merlo
Per dirla vannacciamente il generale non aveva capito nulla dell'Italia che pensava di avere conquistato. Non sapeva che la celebrità del "signor qualunque" dura 15 minuti ma lo trasforma per sempre in un allampanato dal successo. Non aveva provato la legge del menga e la velocità delle folle che se la squagliano appena si intravede la malaparata. Povero generale, ora sa che si vince in tanti ma si perde soli, che a parte la pernacchia finale non c'è niente di lui che sarà ricordato, perché non c'era nulla di più ordinario del suo mondo al contrario.
FONTE: Dagospia







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