PUR DI NON AMMETTERE DI AVER DETTO UNA CASTRONERIA, TAJANI RINTIGNA: “NULLA LASCIAVA PRESAGIRE L’ATTACCO DI ISRAELE” – IL MINISTRO DEGLI ESTERI, SBERTUCCIATO PER AVER DETTO CHE IL RAID NON SAREBBE AVVENUTO “NELL’IMMEDIATO”, POCHE ORE PRIMA DELL’INIZIO DEI BOMBARDAMENTI, IN PARLAMENTO RIBADISCE: “LA VALUTAZIONE CONDIVISA ERA DI UN ACUIRSI DELLA TENSIONE, MA SENZA UN ATTACCO” – I SEGNALI PERÒ C’ERANO ECCOME: GLI AMERICANI AVEVANO SPOSTATO MIGLIAIA DI SISTEMI ANTI-MISSILE DALL’UCRAINA AL MEDIO ORIENTE E AVEVANO AVVISATO GLI ALLEATI DELL’IMMINENZA DI UN BLITZ (NON AVEVANO CHIAMATO L'IRRILEVANTE FORZISTA)
(AGI) - Nessuno aveva previsto l'attacco israeliano all'Iran. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha tenuto a sottolinearlo nel suo intervento a Camera e Senato Alla riunione in formato Waimar a Roma, giovedi', "la valutazione condivisa da tutti, segretario generale della Nato compreso, era di un acuirsi della tensione nella regione senza che nulla lasciasse presagire un attacco di Israele a ore", ha detto.
"Questo non significa che il governo non avesse contemplato tutte le possibilita', in primo luogo a tutela di tutti i nostri connazionali presenti nella Regione, la cui sicurezza per noi rappresenta una priorita' assoluta", ha assicurato.
"Gia' dalla mattina di giovedi', infatti, su mia richiesta, l'Unita' di Crisi del Ministero degli Esteri aveva rafforzato il coordinamento con tutte le sedi diplomatiche e consolari dell'area per sincronizzare le procedure di lavoro e rivedere i piani di emergenza", ha continuato. "Nelle stesse ore, come riferito dal ministro Crosetto, con il quale sono in costante contatto, il Governo aveva assunto anche iniziative per mettere in sicurezza i nostri militari presenti nelle missioni all'estero", ha detto ancora.
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