"LA LETTERA DI MIO PADRE MI HA GENERATO UNA SOFFERENZA EMOTIVA" - SIMONE LEONI, LEADER DI FORZA ITALIA GIOVANI, RISPONDE ALLA LETTERA CON CUI PAPA' SILVIO (GIORNALISTA DEL "SECOLO D'ITALIA") LO HA SFANCULATO PUBBLICAMENTE PER LE SUE POSIZIONI ANTI-VANNACCI - "NON PUÒ ESSERE PIACEVOLE CHE UNA PERSONA CHE NON HA MAI FATTO IL PADRE SI RICORDI DI ESSERLO SOLO PER SCREDITARMI SULLA STAMPA. DOPODICHÉ IO L'HO PERDONATO, SONO SERNO E GUARDO AVANTI. PERCHÉ LO HA FATTO? NON LO SO, LASCIO GIUDICARE A CHI LEGGE..."
Estratto dell'articolo di Giuseppe Alberto Falci per il “Corriere della Sera”
silvio leoni lettera contro il figlio
Simone Leoni, 24 anni, leader dei giovani di Forza Italia, ormai noto al grande pubblico grazie alla partecipazione ai talk sul piccolo schermo, si ritrova sul quotidiano romano Il Tempo una lettera a firma del padre Silvio: «Vergognati, sei l’ultimo a poter dare del codardo al generale Vannacci. Non sei degno di spolverargli nemmeno gli anfibi». Risposta di Leoni junior: «Sono cresciuto senza di te».
Qualche giorno prima Leoni, riferendosi proprio a Vannacci, aveva parlato di «persone che invece di essere generali del bene scelgono di essere generali della codardia e della discordia per mero calcolo politico». […]
Sapeva che sarebbe uscita la lettera di suo padre?
«No, non ne sapevo nulla. È chiaro che non può essere piacevole che una persona che non ha mai fatto il padre si ricordi di esserlo solo per tentare di screditarmi sulla stampa. Dopodiché io l’ho perdonato, sono sereno e guardo avanti. […]».
Quale sentimento le ha provocato la lettera?
«Mi ha generato una sofferenza emotiva. Mentirei se dicessi il contrario. Non è una situazione che auguro a nessuno». […]
Ma perché lo ha fatto?
«Non lo so, lo lascio giudicare a chi legge e a chi guarda. Ma parliamo d’altro adesso. Non mi piace trattare pubblicamente le mie vicende personali e francamente non penso siano di interesse».
IL GENERALE ROBERTO VANNACCI CONTRO MATTEO SALVINI - IMMAGINE CREATA CON GROK
La differenza di posizioni tra lei e suo padre è una questione generazionale o è solo legata a sensibilità diverse?
«Non ne faccio una differenza di posizioni. È il metodo che non condivido».
Eppure il referendum sulla cittadinanza con oltre il 30% di no certifica che il pensiero di Vannacci ha una sua diffusione nel Paese.
«In realtà il referendum ci racconta un’altra cosa: che perfino una parte dell’elettorato di sinistra non vuole svendere la cittadinanza. Questo significa che va nella giusta direzione la proposta meritocratica di Forza Italia dello ius Italiae: dopo dieci anni di scuola dell’obbligo, svolti con profitto, si può diventare cittadini italiani». […]
IL GENERALE ROBERTO VANNACCI IN MUTANDE - IMMAGINE CREATA CON GROK
Come convivono le vostre posizioni con quelle della Lega di Salvini e Vannacci?
«La nostra è un’alleanza che funziona da anni. Poi è evidente che ciascuno di noi ha le proprie sensibilità, altrimenti saremmo un partito unico. Ma noi ci sentiamo a casa in questo governo. L’esecutivo sta facendo molto bene e lo dimostrano, ad esempio, i dati sulla disoccupazione giovanile: quando governava il Pd era al 40%, oggi al 19%». […]
Silvio Leoni asfalta il figlio: hai offeso Vannacci, un eroe
Silvio Leoni, un collega molto coraggioso, asfalta il figlio, neoleader di Forza Italia Giovani, per le offese al generale Vannacci, che lui ha personalmente conosciuto e apprezzato, da giovane inviato di guerra in Somalia, più di 30 anni fa. A onor del vero, sarebbe bastata per una cazziata epica la comunella con quel personaggetto di Fedez. Invece il tema è la totale mancanza di coraggio e di senso dell'onore che il padre addebita al rampollo. Coraggio e onore che li ha invece abbondantemente dimostrato. Da giovane, militante di Terza posizione, partecipando all'epica "battaglia" di piazza Annibaliano, in cui restò gravemente ferito Nanni de Angelis. Da vecchio tenendo testa alla Procura di Bologna nella ricerca di una verità alternativa sulla strage alla stazione. Il messaggio nella bottiglia, nella forma di una lettera aperta, è stata inviata e pubblicata dal Tempo.
Gentile Direttore,
La ringrazio per l'ospitalità che mi concede queste pagine del Tempo che, in passato, è stato anche la mia casa avendo pubblicato alcune mie inchieste giornalistiche sul terrorismo, ma anche per l'opportunità che mi accorda di manifestare pubblicamente, con una lettera aperta a mio figlio, Simone Leoni, neo-segretario nazionale dei giovani di Forza Italia, tutto il mio sdegno per le gravi parole che egli ha osato pronunciare contro il generale Roberto Vannacci accusandolo falsamente.
Ho conosciuto il generale Roberto Vannacci, allora giovane tenente Incursore del 9o Col Moschin, nel 1993 in Somalia dove ero inviato di guerra. Insieme a quei ragazzi, paracadutisti della Folgore - come lo sono stato orgogliosamente anch'io nel 1980 - ho vissuto, nel cuore più profondo della Somalia, esperienze di autentica solidarietà in un contesto difficilissimo e pericoloso. E Vannacci era li, nelle pattuglie a lungo raggio, rischiando la vita ogni giorno.
Insomma so bene chi è Vannacci e chi sono i ragazzi in divisa che, con lui, hanno rappresentato Oltremare l'Italia in divisa. A loro - miei fratelli paracadutisti - sono profondamente legato. Ed è anche per questo che le gravissime parole di mio figlio mi hanno oltremodo ferito e disgustato. E, a questo punto, mi permetterà di rivolgermi direttamente a mio figlio Simone.
La Lealtà, Simone, non è un optional per un Uomo. Sei stato sleale accoltellando alle spalle un alleato. Gli hai addebitato, falsamente, pensieri contro disabili, gay e neri che lui non ha mai - e sottolineo mai - espresso né nel suo libro né in altre occasioni.
Tutti argomenti che una miserabile sinistra - ripetutamente smentita - ha usato senza successo contro Vannacci. E ora tu hai fatto la stessa cosa. Tu lo sai che è falso ciò che hai detto. Così come miserabile è il tentativo di rovesciargli addosso, addirittura, la responsabilità dei suicidi di alcuni ragazzi. Semmai dovreste chiedervi dove eravate voi mentre il vostro povero amico che si è tolto la vita nei mesi scorsi si tormentava l'anima, evidentemente non compreso nel suo disagio.
Attribuire a Vannacci il suicidio di alcuni ragazzi è la cosa più bassa e spregevole io che abbia mai visto in vita mia. Dio abbia pietà di chi usa questi mezzi e tenga stretto a sé quel povero ragazzo. Ma c'è altro che voglio dirti.
Tua nonna Gloriana ti aveva lasciato una sorta di testamento spirituale nella speranza, a questo punto vana, che tu riuscissi a tenere la prua orientata ai migliori Valori. Io non so se lo hai dimenticato o se lo hai volutamente ignorato. Ma, caro Simone, prima o poi la contraddizione fra il tuo agire e l'educazione che ti discende dalla Famiglia Leoni ti costringerà inevitabilmente a guardarti allo specchio. E non sarà un bel momento.
Ti ricordo qui il testamento spirituale di tua nonna Gloriana che ti ha lasciato e che mi incaricò di consegnarti, cosa che, come sai, ho fatto:
«Mio caro Simone, ricordati sempre che una Civiltà senza Valori genera mostri. Esattamente come sta accadendo in questi tempi in cui la cronaca ci rimanda, ogni giorno, storie squallide e violente. Ai miei tempi, oramai quasi preistorici, i valori erano tre: Dio, Patria e Famiglia. E, tutti gli altri discendevano da questi. Sono molto orgogliosa di averli trasmessi - insieme a mio marito - ai miei tre figli.
Questi Valori non servono per fare carriera, né per mantenersi una corte fasulla di ammiratori. Ma, ad un certo punto della vita, scoprirai che sono una solida certezza. Ricordati, Simone, che un uomo è veramente un Uomo se pratica e la propri questi Valori:
1) Aiuto al prossimo, senza riserve né calcoli
2) Altruismo
3) Coerenza
4) Considerazione per il danaro come un mezzo e non come un fine, "il denaro è lo sterco del diavolo" soleva dire tuo nonno Romualdo Leoni che tu, purtroppo, non hai potuto conoscere. E tuttora, fra noi quattro, diciamo, all'occorrenza: "E solo una sporca questione di soldi".
5) Dignità
6) Disinteresse
7) Educazione
8) Generosità
9) Giusto orgoglio, che non è superbia
10) Indisponibilità per i bassi giochi di potere
11) Intelligenza, che non è furbizia
12) Ironia, che non è sarcasmo
13) Lealtà
14) Onestà
15) Riconoscimento delle qualità altrui
16) Riconoscimento dei propri erroni e limiti
17) Rifiuto ogni compromesso
18) Rifiuto di ogni azione che, intimamente, di fronte a te stesso, sai non essere etica
19) Riconoscenza
20) Rigore morale
21) Rispetto di sé
22) Rispetto degli altri
23) Senso dell'Onore
24) Tenacia e determinazione
25) Umiltà,
leggiti ogni tanto questo promemoria che non chiamo, volutamente, testamento. E confrontati con te stesso. Con tanto amore,
Nonna Gloriana».
Mi dispiace per te Simone che ora ti trovi a confrontare questa lettera valoriale di tua nonna Gloriana con i tuoi giochi politici. Arriverà il momento in cui, finalmente solo con te stesso, dovrai fare i conti con questa dicotomia. Due ultime questioni: nel tuo attacco al Generale Vannacci hai usato lo stesso metodo che usò un alleato, traditore, contro Silvio Berlusconi. Nessuno te lo dirà mai questo. E tocca a tuo padre dirtelo. Ora siete voi a usare gli stessi identici metodi.
Non vi porterà bene, come non ha portato bene a quel signore, oggi condannato. Hai osato dare del «codardo» ad uno dei migliori ufficiali che l'Italia abbia mai avuto. A te che infanghi il cognome che porti - non dimenticare mai che nel cartiglio dello Stemma di Famiglia c'è inciso il motto "Pro Deo et Patria" - voglio ricordare che Roberto Vannacci ha servito la Patria, anche la TUA Patria, con coraggio negli incursori del 9° Col Moschin sui fronti più caldi e nel ruolo più pericoloso, quello delle Forze Speciali, per proteggere la nostra Patria e per permettere anche a te di vivere in pace e serenità. Tu sei l'ultimo che si può rivolgere a Vannacci definendolo codardo. Vergognati!
E ricordati che il coraggio, che tu non hai, Vannacci lo ha messo a disposizione non solo della Patria, non solo dei suoi uomini che ha riportato a casa sempre vivi, ma anche di quelle centinaia di ragazzi in divisa, morti o che stanno morendo per l'uso, infame, di proiettili all'uranio impoverito mentre tu dormivi sereno nella tua bambagia. Tu non sei degno, Simone, neanche di spolverare gli anfibi al Generale Vannacci.
Tuo padre
fonte: dagospia
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