Vannacci: non mi offende chi mi chiama fascista - Tra il Bianco e il Nero

 

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domenica 25 agosto 2024

Vannacci: non mi offende chi mi chiama fascista

(ANSA) - "Querelare chi mi definisce fascista? Non mi sento offeso perché il fascismo è finito 80 anni fa, è come se mi dicessero di essere napoleonico, giacobino, sono tutti movimenti terminati che non si ripeteranno mai nella storia ".

Così il generale Roberto Vannacci, europarlamentare della Lega, a un incontro alla Versiliana di Marina di Pietrasanta (Lucca), polemizzando con una provocazione di Rosy Bindi che lo invita a querelare anche chi gli dà di 'fascista', non solo di 'coglione' come Bersani. "Il fascismo è chiuso - ha chiosato Vannacci -, è finito 80 anni fa, anche le manifestazioni accusate di fascismo non c'entrano nulla".


 "La X Mas esiste - ha detto l'europarlamentare leghista - è un glorioso reparto della Regia Marina che ha operato dal 1939 al 1943 in modo glorioso, per la Patria, andrebbe fatto studiare nelle scuole". Vannacci ha ricordato che il reparto ha la medaglia d'oro al valor militare conferita "dallo Stato italiano".

 "Scrivono perfino che chi dovesse venire a un mio partito dovrà portare la camicia nera", "no, può venire con la camicia bianca, a pallini, come vuole", "a me interessano i principi e gli ideali, quelli che porto avanti finché avrò energia", "ho intrapreso la via della politica perché voglio dare un futuro alle mie figlie e ai giovani di questo Paese", il giorno in cui non interesserò più, lascerò la politica, ho tanti hobby..".
 
"Tajani con lo ius scholae dice 'meglio dare la cittadinanza italiana a chi fa un percorso scolastico anziché a quelli che bighellonano per la strada'. Io dico, non diamola a nessuno, e chi si lamenta? Aspettiamo di vedere chi se la merita, stabiliamo un percorso duro, lungo, che dimostri l'accettazione integrale dei doveri della nazione e degli interessi nazionali", ha commentato il generale Vannacci. "Ce ne dobbiamo fare una ragione', è stato detto - ha aggiunto - e chi l'ha detto, un medico, di svendere la cittadinanza?".

Vannacci vs Bersani: ora lo scontro è chi si scusa con chi


 (ANSA) -  "Quando Vannacci avrà chiesto scusa a ebrei, femministe, omosessuali, neri e a tutti gli 'anormali', del mondo avrà anche le mie scuse". Lo afferma Pier Luigi Bersani.


(adnkronos.com) - Il generale Roberto Vannacci è "disponibile a chiudere la vicenda da cui è scaturita la condanna dell'onorevole Bersani per diffamazione nei miei confronti se egli riterrà di formulare scuse pubbliche per il linguaggio utilizzato. Non nutro alcuna ossessione personale nei suoi confronti; tuttavia, da parte di un rappresentante delle istituzioni del suo livello, non è tollerabile l'uso di un linguaggio offensivo sul piano personale, che rischia di legittimare e incentivare violenze verbali estranee al dibattito civile", sottolinea l'europarlamentare della Lega.


"La libertà di opinione è un principio fondamentale che consente l'espressione di idee anche critiche - continua -  tuttavia, il turpiloquio non fa altro che offendere l'interlocutore, senza arricchire il dibattito o promuovere lo sviluppo del ragionamento. È con rammarico che constato come, in questa e in altre simili circostanze, l'insulto venga accettato come parte integrante della dialettica politica e finanche propugnato come un diritto quando è diretto contro chi non condivide ideologie di sinistra o il pensiero unico che da anni si cerca di imporre nella nostra società".


"Detto ciò, offro la possibilità di chiudere definitivamente questa vicenda impegnandomi a ritirare la querela, a condizione che le scuse pubbliche dell'onorevole Bersani siano associate a una donazione a un'associazione di militari e poliziotti vittime del dovere. Questo gesto rappresenterebbe un segnale concreto di volontà nel superare l'accaduto oltre che un'opportunità per contribuire a una causa di grande valore morale" conclude Vannacci.

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