Lo ius scholae fa litigare Forza Italia e Lega - Tra il Bianco e il Nero

 

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mercoledì 14 agosto 2024

Lo ius scholae fa litigare Forza Italia e Lega



Ancora un fronte caldo per gli alleati di governo. Quest'estate, complice le vacanze e la scarsità di notizie (certe) dalla politica, ogni argomento è buono per riempire pagine di giornali su ipotetici litigi in seno alla maggioranza di centrodestra che, a onor del vero, s'è dimostrata fino ad oggi molto compatta. 


Questa volta è il caso (montato?) dello ius scholae che fa battibeccare Forza Italia e Lega.


Diciamo subito che ius soli e ius culturae - care al centrosinistra che nei dieci trascorsi anni in cui è stata al governo non è mai riuscita a farle approvare - non è nel programma elettorale del governo, come ha tenuto a precisare Antonio Tajani, tirato dalla giacchetta (da PD e Lega) in questo perenne scontro tra destre e sinistre.  E quindi una riforma dell'attuale normativa sulla cittadinanza italiana non è all'ordine del giorno in nessun consiglio dei ministri del Governo Meloni. Almeno fin'ora.


Detto questo, la narrazione di questi giorni ci dice che Forza Italia è orientata a sostenere un'ipotetica legge sullo ius culturae mentre la Lega è da sempre contraria. E tanto è bastato a scatenare il circo mediatico della politica che si smonterà, puntualmente, con l'arrivo della nuova polemica nel prossimo weekend.



CASO DEL GIORNO: IL POST DELLA LEGA


"La legge sulla cittadinanza va benissimo così - si legge in un post della Lega pubblicato sui canali social -, e i numeri di concessioni (Italia prima in Europa con oltre 230mila cittadinanze rilasciate, davanti a Spagna e Germania) lo dimostrano. Non c’è nessun bisogno di ius soli o scorciatoie", scrive ancora il partito di Matteo Salvini. La foto che correda la nota però fa scatenare la polemica fra i due alleati di governo: un fotomontaggio con i volti di Antonio Tajani e della segretaria del Pd Elly Schlein con la scritta “il Pd rilancia lo ius soli, FI apre un varco a destra”. 



LA RISPOSTA DI FORZA ITALIA


LA reazione di Forza Italia è afficata al portavoce Raffaele Nevi che replica: "Innanzitutto dispiace che un alleato di coalizione ci attacchi. Noi abbiamo ribadito quella che è la nostra linea da sempre, ma non fa parte del programma di governo ovviamente. Ognuno ha le sue sensibilità e impostazioni. Noi siamo contrari allo ius soli ma siamo invece aperti allo ius scholae". Non è una novità, insiste l'azzurro: "Come disse Berlusconi, noi siamo per favorire l’integrazione. E la scuola è il motore di questa integrazione".

Nevi invita poi la Lega a far rientrare la polemica. "Noi come impostazione non vogliamo attaccare gli alleati. La sinistra sta tornando indietro. E molti moderati sono interessati a Fi proprio per la nostra posizione liberale e moderata. Dalla Lega invece di ringraziarci, arrivano dei post che non ci piacciono. La nostra strategia è colpire avversari, non gli alleati".



SULLA POLEMICA SI INFILANO LE SINISTRE (+ o - DICHIARATE)


"Il sostegno di Forza Italia a una normativa sullo ius scholae è un’ottima notizia. Fondamentale cercare una convergenza su questa proposta. Facciamolo presto", scrive poi il leader di Azione Carlo Calenda, rivolgendosi al Partito Democratico.


Coglie la palla, che alza, anche Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia viva, che oggi cerca una spazio nel centrosinistra "Lo ius culturae è una norma di civiltà e di buon senso - dice - , da sempre nostro cavallo di battaglia". Bene, dunque, "che anche in maggioranza ci siano aperture. Adesso però Fi deve passare dalle parole ai fatti. Non bastano le dichiarazioni e i tweet, servono le leggi in Gazzetta Ufficiale".


Sulla polemica si infila (ovviamente) anche Riccardo Magi, segretario di +Europa che si augura che l’apertura di Forza Italia possa portare alla modifica di una legge sulla cittadinanza che "risale ai primi anni ‘90 e non tiene conto della mutata società italiana e soprattutto dell’inverno demografico che tutta l’Europa sta attraversando".



FRATELLI D'ITALIA SMORZA LA POLEMICA E FA DA PACERE


Per il partito della premier Giorgia Meloni ci pensa Lucio Malan a smorzare la polemica e a far rientrare il caso balneare. Il capogruppo di Fdi al Senato parte dalle stesse gare di Parigi: Oggi il Pd strumentalizzerebbe le Olimpiadi, quando a Londra nel 2012 c’erano "tra i medagliati 8 azzurri come Egonu". Insomma, stigmatizza Malan, "quelli del Pd prima di Parigi non vedevano le Olimpiadi" altrimenti "non si spiega l’isteria di questi giorni", visto che negli anni in cui hanno governato hanno lasciato arenare in Parlamento la legge sulla cittadinanza italiani agli immigrati.


canton


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