A Tra il bianco e il nero.it potremmo aprire la rubrica del "Chi entra e chi esce", in questa calda estate segnata dalle polemiche sulle Olimpiadi parigine di Emmanuel Macron e dal "calciomercato" della politica italiana. Attività, quest'ultima, dove Forza Italia riesce a esprimersi al meglio, quasi come ai fasti di Silvio Berlusconi quando acquistava, a suon di milioni di euro, fuori classe in tutto il mondo per il suo Milan. Anche se oggi parliamo di uscite (altrettanto) eccellenti, visto che si tratta di uno dei co-fondatori Azzurri in terra siciliana.
E' la volta di Gianfranco Miccichè, nel partito dal 1994, che passa tra le file del Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo per - ci fa sapere - ripartire da quei diritti negati dal centrodestra e citati qualche settimana fa da Marina Berlusconi.
In realtà non è la prima volta che il Miccichè lascia Forza Italia per l'MPA e non è neanche quel che si dice fulmine a ciel sereno. E' già successo nel 2010 quando uscì dal Pdl per candidarsi due anni dopo alla presidenza della Regione Sicilia proprio con Raffale Lombardo (elezioni che poi vinse la sinistra di Rosario Crocetta grazie alla spaccatura venutasi a creare nel cdx con la sua candidatura), salvo poi ritornare. Il secondo addio, è stato ancora più lungo e tortuoso se vogliamo; inizia con la candidatura alla Regione Sicilia di Renato Schifani, mal digerita dall'ex azzurro (riesce a non far ricandidare Nello Musumeci ma non passa il suo nome come presidente) che inizia ad allontanarsi, per giungere allo scorso gennaio quando lascia il gruppo di FI in Regione per aderire al Misto e mettetesi praticamente all'opposizione dopo aver vinto le elezioni. Fino ad arrivare a oggi, dopo una lunga serie di smentite, ripensamenti, di vado e non vado, con l'ex coordinatore siciliano di FI (ex sottosegretario del gov. Berlusconi, ex membreo del Parlamento europeo, ex presidente dell'ARS) che dice all'Adnkronos che "la Forza Italia concepita in Sicilia da Berlusconi non esiste più. Non c’è più traccia di quel partito liberale che per anni ha portato avanti i veri valori democratici" e per questo aderisce al Movimento per l’Autonomia. E noi ci crediamo.
IL COMUNICATO DI MICCICHE'
Fi ho contribuito a fondarla con Silvio Berlusconi e resterà sempre nel mio Dna.
Ma la Forza Italia concepita in Sicilia da Berlusconi non esiste più. Non c'è più traccia di quel partito liberale che per anni ha portato avanti i veri valori democratici . Non mi identifico in un partito che non riesce neanche a discutere dei diritti civili , basti pensare a quello che è accaduto recentemente in consiglio comunale a Palermo.
L'Mpa di Raffaele Lombardo è la scelta più coerente per chi come me si è speso per la Sicilia e per la sua autonomia. Un accordo netto in un momento cruciale per il futuro dell'autonomia. Porterò avanti con determinazione la linea del gruppo che fa parte della maggioranza di governo con la speranza di poterne migliorare le proposte.
Sono certo che, se il Presidente Berlusconi fosse ancora tra noi, avrebbe compreso e incoraggiato questo percorso, vedendolo come una necessità per affrontare le sfide che il nostro territorio deve oggi contrastare.
LA RISPOSTA DI FORZA ITALIA
"Nell'augurare all'onorevole Gianfranco Miccichè una proficua prosecuzione della propria esperienza parlamentare - si legge in una nota della segreteria regionale - con riferimento alle notizie apprese dalla stampa circa la sua adesione al gruppo parlamentare del Movimento per le Autonomie, si ritiene opportuno sottolineare che già da tempo l'onorevole Miccichè non fa più parte del Gruppo parlamentare di Forza Italia all'Ars e che ad oggi non risulta abbia rinnovato la propria adesione al partito per l'anno in corso".
LA SODDISFAZIONE DEL LEADER RAFFAELE LOMBARDO
“Il rapporto trentennale con Gianfranco Miccichè è stato ispirato intanto al reciproco rispetto umano, poi al confronto leale di idee e programmi.
La sua lunga esperienza in politica e nelle Istituzioni e la profonda conoscenza di uomini e cose daranno più forza alla causa autonomista che va rilanciata e ancor più inverata nel senso di responsabilità, nel rigore amministrativo, nell’impiego della risorse umane e materiali di cui dispone la Regione.
La sua militanza trentennale a fianco di Silvio Berlusconi sin dalla fondazione di Forza Italia e il nostro comune impegno elettorale per Caterina Chinnici che Antonio Tajani ha voluto capolista in Sicilia, accelerano il processo federativo avviato dal Movimento per l’Autonomia all’insegna dei condivisi valori su cui si fondano il PPE e l’Europa unita”.
canton
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