Fratelli d'Italia è decisa. Non ci sarà un quarto mandato per Giovanni Malagò ma un onorevolissimo "ripiego": il vertice della Figc. Il numero uno del Coni decade a maggio 2025 e non potrà gestire le Olimpiadi di Milano-Cortina che si disputeranno qualche mese dopo, a febbraio 2026. Ma lui è deciso a resistere.
“Non so se sarò a capo del Coni per Milano-Cortina. – ha affermanto – Il governo ha cambiato la norma (sul limite dei mandati, ndr) due volte negli ultimi dieci mesi. Fissare l’asticella a una percentuale così alta (2/3 dei voti, ndr) significa ben conoscere come la pensa il mondo dello sport sul tipo di governance che vuole avere”. “Non è che chiunque arriva il 1° giugno è immediatamente operativo. Mi pare che sia solo una cosa di buon senso, Milano-Cortina sarà bellissima ma complicata a dir poco e il presidente del Coni è la persona che la inaugura”.
Sono state, come sempre, Olimpiadi dal forte segno politico. Io sono abbastanza vecchio da ricordare il massacro degli studenti a Città del Messico, la strage di Settembre nero a Monaco di Baviera, i tre Giochi dimezzati dai boicottaggi: Montreal 1976 (senza paesi africani contro la presenza del regime sudafricano) , Mosca 1980 (disertano 64 Stati, tra cui Usa, RFT, Cina e Giappone, per l'invasione russa dell'Afghanistan) Los Angeles 1984 (con il blocco sovietico che restituisce il dispetto). E così la Russia esclusa dai Giochi e baluardo dei valori tradizionali ha pompato la scena social contro la cultura woke promossa fin dalla cerimonia d'apertura, con un baccanale dionisiaco scambiato per l'Ultima cena. Una figuraccia di molti, ma l'intento di mettere in scena modelli e stili della cultura Queer e Lgbt c'erano tutti.
Lo scontro ha finito per polarizzarsi sulle due pugili androgine per eccesso di testosterone: la federazione internazionale IBA è un baluardo russo e le aveva squalificate agli ultimi mondiali, l'anno scorso. A questo giro è entrata a gamba tesa dopo la scelta dell'atleta italiana di arrendersi al primo colpo tirato dall'algerina Khelif, offrendo ad Angela Carini la borsa del vincitore dei Giochi, 100mila euro, che il Coni ha prontamente rifiutato. Perché il Cio contesta i metodi di identificazione di genere adottati dall'Iba, ritenendoli superati e irrispettosi della dignità delle atlete.
Alle polemiche montate sul caso abbiamo dedicato due post (un pastone e una riflessione di Mario Colella) e quindi basta qui: resta solo da segnalare la svolta zen della fascisteria, che stavolta ha eletto propria eroina un esempio di arrendevolezza e non di cuore lanciato oltre l'ostacolo. Alle proteste di Giorgia Meloni il presidente del Cio ha risposto, garbato ma secco: "E' donna". In generale negli sport dove pesavano i giudici siamo stati spesso penalizzati (judo, boxe, scherma fino al clamoroso "errore" arbitrale nella pallanuoto maschile nel match contro l'Ungheria), un segno forte della "debolezza politica" del Coni.
E lo scontro politico sullo sport continua anche in Italia. Con la destra che, dopo il tentativo di fondare un'agenzia di controllo economico-finanziario contestato dalle Leghe di calcio e basketball, punta a conquistare la postazione del Coni, ventilando la candidatura di Zaia per l'anno prossimo. Con uno sgarbo istituzionale mica male.
E' stato "fuori luogo" che a cinque giorni dalla fine delle Olimpiadi il Ministro dello Sport, Andrea Abodi, "abbia sottolineato" in un'intervista che il ciclo del presidente del Coni, Giovanni Malagò, è al termine. E' la sua replica dura, nella conferenza stampa di bilancio di Parigi 2024. "Non è solo un problema di stile. Io non l'avrei mai fatto", ha aggiunto Malagò, un imprenditore di successo ben incistato nella Roma bene a partire dai forti legami con la famiglia Agnelli (l'amicizia con i figli di Susanna) e nonostante qualche incidente di percorso.
Il presidente del Coni si può fare forte dell'ottimo bilancio azzurro alle Olimpiadi, che ha eguagliato con 40 medaglie Tokyo 2021, ma con 12 ori contro i 10 di tre anni fa: per Malagò "l'indicazione del mondo dello sport è molto chiara".
Tanta roba. Le 40 medaglie conquistate sono la conferma dell'Italia nel ruolo da protagonista nello scenario dello sport mondiale. Siamo forse il Paese più multidisciplinare. C'è più qualità. Abbiamo aumentato il numero delle finali raggiunte: 79 rispetto a 67. Siamo andati a medaglia in 20 sport.
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