Le bugie e i troll russi per distruggere Khelif - Tra il Bianco e il Nero

 

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martedì 6 agosto 2024

Le bugie e i troll russi per distruggere Khelif


[Dagonews] I commenti sulla Khelif puzzano lontano un miglio di troll putiniani per i legami con la figura di Umar Kremlev, un fedelissimo di “Mad Vlad”. 

Grazie ai soldi del colosso russo Gazprom è riuscito a conquistare influenza e potere, mettendo le mani sulla International Boxe Association, l’ente che gestiva il pugilato mondiale ed è entrato in rotta di collisione con il Comitato olimpico.

A questa trama di sospetti e cazzotti, in cui è entrata suo malgrado l’italiana Angela Carini, che si è ritirata dopo appena 46 secondi dall’incontro con la Khelif, si è aggiunto nelle ultime ore un nuovo capitolo.

Da ieri sera infatti, su X gli account filorussi, parliamo di profili con centinaia di migliaia di followers, stanno rilanciando un video girato dalla pugile russa Azalia Amineva. La bella e biondissima atleta, nel filmato, accarezza un gattino e si rivolge a Imane Khelif: “Ciao Imane”, dice la Amineva, “ricordi quando combattemmo ai mondiali del 2023 in India? Dove ti misi a terra? Sono pronta a ripetere quel momento e spedirti di nuovo al tappeto”.La pugile fa anche riferimento a presunte donne maltrattate da Imane. 

Bene, anzi, malissimo: le due pugili si sono effettivamente incontrate a Nuova Dehli nel 2023, ma a vincere è stata Imane Khalif, che poi, dopo aver sconfitto anche una pugile uzbeka in semifinale, è stata squalificata prima della finale proprio dall’Iba guidata da Kremlev.

Khelif al Copasir: un'alleanza tra Russia ed estrema destra

«La Russia — ha detto il senatore di Italia Viva, Enrico Borghi, membro del Copasir — sta mettendo in atto azioni da manuale della guerra ibrida: prova ne sono una lettura forzata e interessata di alcuni passaggi della cerimonia di apertura, e l’esplosione della polemica contro l’atleta algerina. Attorno a questa iniziativa — continua Borghi — si manifesta una alleanza tra l’estrema destra europea e la Russia, che poi social come X amplificano a livelli straordinari, visto che lo stesso Musk è in prima linea nella ricondivisione di questi contenutiE qui si realizza un passaggio chiave: è l’Italia il paese che a livello istituzionale si schiera con un peso inusitato (la seconda carica dello Stato, il primo ministro, un vicepremier oltre alla batteria mediatica di partiti di governo) su questo versante».



In questo caso il riferimento del parlamentare renziano è alla cerimonia d'inaugurazione, in occasione della quale, improvvidamente si è voluto scambiare la riproduzione di un quadro del '600 olandese, un baccanale pagano, per l'Ultima cena. 


Anche Mulè (Forza Italia) difende Khelif

[ANSA] "Imane Khelif non è Frankenstein, si deve rispetto a una donna e a un'atleta. Piuttosto quanto successo alle Olimpiadi deve farci riflettere e intervenire nel mondo dello sport che è rimasto indietro".

Lo ha detto il deputato di FI e vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, intervistato da Repubblica in merito alla vicenda della pugile algerina che ha sconfitto l'italiana Angela Carini.
"La corsa a schierarsi è sbagliata. Meloni non ha detto nulla di scorretto. In questa circostanza è venuta fuori l'ignoranza, si è confuso il transgender con l'intersessualità e nessuno di noi ha dimestichezza con l'intersessualità", ha aggiunto l'esponente azzurro, secondo cui "Khelif non ha barato, è una che sta nelle regole e ha un cromosoma che non è dipeso dal voler falsare le regole del gioco".
Per Mulè "la corsa a schierarsi con l'italiana ha mille ragioni sportive e forse questa storia può convincere tutti a ragionare sul mondo dello sport, che è in ritardo. Bisogna governare gli eventi e i cambiamenti".
E lancia una proposta: "Possiamo ragionare su una commissione o su un gruppo di esperti nominato dal Parlamento, qualsiasi cosa purché non siano leggi divisive. Propongo una sorta di codice dei diritti che dia il riconoscimento a chiunque vive una sessualità diversa o per natura è costretto a guardarsi dai pregiudizi".



Rachele Mussolini: linciata ingiustamente la pugile algerina

«Fino a prova contraria Imane Khelif Ã¨ una donna. E ha subìto una caccia alle streghe indegna». Va controcorrente Rachele Mussolini, nipote del Duce e figlia di Romano, consigliera comunale di FdI a Roma.

Con chi ce l’ha, onorevole?

«Con tutti quelli che continuano a dire e a scrivere, ormai da giorni, che Imane è un uomo, che è un transessuale. E poi anche un intersex, parola di cui nemmeno – confesso – conoscevo il significato. Mi sono documentata. E leggendo i pareri di medici e scienziati ho capito che si può essere donna anche con un cromosoma X e Y. Che non è la produzione di testosterone a definire la predominanza sessuale, né spesso a determinare un vantaggio per gli atleti. Infine Khelif è nata donna. Ed è stata anche sconfitta da altre donne nel corso della sua carriera. Quindi vuol dire che non è imbattibile».

Ci voleva l' intervista di Giovanna Vitale (la Repubblicaall’esponente di FdI, nipote del Duce per portare un po' di chiarezza sul caso che tanto turba la nostra destra: “Altro che teoria gender, la pugile algerina è stata linciata ingiustamente. Abbiamo tanti militanti omosessuali, il nostro partito non è una caserma. Ma l’esasperazione con cui la comunità Lgbtq+ promuove la sua causa, che io difendo, può generare delle crisi di rigetto”. LEGGI TUTTO


I dubbi sulla resa troppo rapida di Carini


ANGELA CARINI, CHE HA ABBANDONATO DOPO SOLI 46 SECONDI IL MATCH ALLE OLIMPIADI CONTRO L'ALGERINA IPER-ANDROGINA IMANE KHELIF, APPENDE I GUANTONI AL CHIODO A SOLI 25 ANNI: "DICO CIAO ALLA BOXE" - NELLE INTERVISTE LA CARINI SI LODA CON "ESCO A TESTA ALTA", "MI SONO ARRESA CON MATURITA'", MA SI E' RITIRATA DOPO SOLO 46 SECONDI: I COLPI DI IMANE KHELIF, DICE LA PUGILE ITALIANA, "SONO MOLTO FORTI" MA LEI DI COLPI NE HA PRESO SOLO UNO - NON E' UN PO' POCO PER DIRE "NON SONO RIUSCITA AD ANDARE AVANTI"? LA SUA VERSIONE: "QUANDO HO PRESO QUEL PUGNO COSI' FORTE HO CAPITO CHE NON VOLEVO CONTINUARE..."

Così Dagospia rilancia i dubbi sulla troppo rapida resa della poliziotta italiana crollata mentalmente al primo colpo. Domani la sfidante dell'algerina è una campionessa ungherese che ha già annunciato la sua determinazione a combattere. Del resto, siamo certi, Orban non armerà nessun casino... 
Secondo Ciro Pellegrino, capocronista napoletano di Fanpage, invece, il destino della ormai ex pugile è ben segnato: è destinato a coprire il ruolo importane di volto e punta di diamante del Centro Fiamme Oro del parco Verde di Caivano, un progetto che sta molto a cuore al premier. A sponsorizzare la poliziotta ci sarebbe il parroco anticamorra don Patriciello

A ogni modo di una certa fragilità agonistica della Carini è prova un'altra resa ingloriosa, allorché cadde in un match senza essere stata colpita dall'avversaria accusando un dolore alla caviglia. 


Il Cio: Khelif è donna ma utile l'incontro con Meloni

[Ansa] "E' stato un incontro positivo, abbiamo parlato anche del caso Carini. Siamo rimasti d'accordo di restare in contatto per 'dare il benvenuto' allo stesso background scientifico e rendere la situazione più comprensibile perché lei (la pugile algerina iperandrogina Imane Khelif, ndr) è una donna ed ha fatto competizioni per sei anni al livello internazionale". Lo ha detto all'ANSA il presidente del Cio, Thomas Bach, al termine dell'incontro con la premier Giorgia Meloni a Parigi. "Condividiamo punti di vista e siamo d'accordo sul chiarire e migliorare il background scientifico di cui abbiamo parlato", ha aggiunto.
 

Durante l'incontro - a cui ha preso parte anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò - è stato affrontato anche il tema di Milano Cortina 2026. "La premier - ha detto Bach - ha confermato il pieno supporto del governo per il successo dei prossimi giochi invernali".


Un caso politico

E' oramai un caso politico la vicenda della pugile italiana che si è ritirata a inizio match al primo colpo duro dall'avversaria, un'algerina che ha un disturbo ormonale (un eccesso di testosterone). La destra unita ha colto l'occasione gridando allo scandalo: non si può combattere contro un uomo. Detta così è una falsa notizia: Khelif ha perso numerosi match nella sua carriera. Se è stata esclusa dagli ultimi mondiali è perché i parametri dell'IBA (la federazione internazionale di pugilato) per la definizione di genere sono più restrittivi di quelli del CIO.

 La questione reale è quindi un conflitto normativo (con il Comitato olimpico ovviamente sovraordinato alla singola federazione). E invece è finito in caciara, come già per la cerimonia inaugurale. Allora un baccanale dionisiaco venne considerato una caricatura blasfema  dell'Ultima cena e la destra attacco duramente la provocazione LGBT-queer.
L'aspetto però veramente ridicolo del caso è che se si applicano semplicemente i criteri ortofrutticoli dei sostenitori dei duegeneridue (pisello=maschio; patatina= femmina) Khelif  è donna. 

La foto è tratta da Dagospia. Qui il testo


Khelif e la destra law&order che rifiuta le regole

 

Dopo pochi secondi l'azzurra si è ritirata in lacrime nel match con l'algerina Khelif. Prima si è fermata per un problema a un caschetto dopo un violento destro. L'azzurra ha subito alzato una mano ed è tornata all'angolo, decidendo poi di abbandonare. Da labiale parrebbe aver detto "Mi ha fatto malissimo". La rivale è al centro di mille polemiche per la sua identità sessuale.

Così la Gazzetta dello Sport on line del 1° agosto ci racconta il match dello scandalo tra la pugile napoletana e l'intersessuale algerina, con anatomia femminile e un forte patrimonio cromosomico maschile. Esclusa dai mondiali, ha potuto partecipare alle Olimpiadi perché la federazione internazionale che gestisce i primi ha paletti più alti nella definizione di genere rispetto al CIO.  

In effetti l'atleta italiana ha finito - con un po' di ritardo - per fare quello che le aveva chiesto un vasto movimento di opinione: sottrarsi all'iniquo confronto. E' sceso in campo - prima del match - anche una qualificata rappresentanza politica del centrodestra (fonte la Repubblica):

 «Abbiamo chiesto, come Lega, una informativa al ministro dello Sport. Che un uomo combatta contro una donna mi sembra poco olimpico. Questo la prende a pugni, a botte, non giocano a scacchi» ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Tirato in ballo, il responsabile del dicastero per lo Sport e i giovani Andrea Abodi definisce «poco comprensibile che non ci sia un allineamento nei parametri dei valori minimi ormonali a livello internazionale» e giudica «non equa» la gara di oggi. […] Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, provoca su X: «Ãˆ politicamente scorretto dire che tifo per la donna?». […] E il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli, di Fdi, ricorda che «una precedente avversaria dell’algerina ha dichiarato di non aver mai sofferto tali colpi in 13 anni di carriera da professionista e di sentirsi fortunata per non aver subito traumi gravi durante l’incontro».

Dopo il match e la rapida resa scende in campo anche il premier, arrivato oggi a Parigi, sempre in compagnia di Ginevra, che domani visiterà con la madre Disneyland Europe.
"Non ero d'accordo con la scelta del 2021, non sono d'accordo oggi, ringrazio Angela Carini per come si è battuta anche non siamo riusciti a vederla, abbiamo visto solo dei piccoli flash...". "Si è ritirata" le fanno notare i giornalisti a Casa Italia. Continua Giorgia Meloni: "Mi dispiace ancora di più, mi ero emozionata ieri quando ha scritto combatterò' perché in queste cose sicuramente conta anche la dedizione, la testa, il carattere. Però poi conta anche poter competere ad armi pari. E dal mio punto di vista non era una gara pari".
Rilancia il direttore del Secolo d'Italia, Antonio Rapisarda: «Angela Carini ha riportato la realtà dentro questo folle sceneggiato woke. Grande donna. A lei tutta la nostra solidarietà».

In realtà anche stavolta, come capita spesso, Matteo Salvini non coglie il bersaglio. La campionessa algerina non è un uomo. E' nata con la vagina: quindi, ad applicare con precisione la rigorosa dicotomia di genere teorizzata e continuamente evocata dall'estrema destra, è una donna con un grave disturbo ormonale. Ed è bizzarro ma tocca notarlo quanto spesso succeda che la destra "law e order" detesti le regole vigenti.

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