“Sviluppare la denuncia e la lotta contro organismi e agenti sionisti in Italia”, l’indicazione, “sia per sostenere la resistenza del popolo palestinese sia per liberare il nostro paese dai gruppi imperialisti italiani e stranieri e in particolare dal protettorato USA-NATO”. Tra i nomi, oltre a quelli di John Elkann, Leonardo Maria Del Vecchio, anche quelli di Ester Mieli, De Benetti, Cerasa, Ferrara, Sallusti, Parenzo e Cazzullo.
Fratelli d'Italia presenterà interrogazione: “Sinistra condanni”.
“Tornano le deliranti liste di proscrizione stilate dal nuovo Partito Comunista. I nostalgici della Corazzata Potiemkin di fantozziana memoria, dal buio di qualche scantinato ammuffito e dimenticati dalla storia, si divertono a lanciare pericolosi appelli in cui puntano il dito contro i sostenitori dello Stato d’Israele e delle sue libertà. Tra questi ‘colpevoli’ risulta anche la senatrice di Fratelli d’Italia Ester Mieli: a lei e a tutti i personaggi presenti nell’elenco, rivolgiamo tutta la nostra sentita solidarietà”. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti.
“Ora pretendiamo che i leader di sinistra che si stracciano le vesti inventando un inesistente antisemitismo in casa degli altri, da Schlein a Conte passando per Bonelli, condannino immediatamente questi assurdi proclami che rischiano di risvegliare i bollenti spiriti di qualche nostalgico degli anni più tragici della nostra storia repubblicana”, conclude.
“Ora pretendiamo che i leader di sinistra che si stracciano le vesti inventando un inesistente antisemitismo in casa degli altri, da Schlein a Conte passando per Bonelli, condannino immediatamente questi assurdi proclami che rischiano di risvegliare i bollenti spiriti di qualche nostalgico degli anni più tragici della nostra storia repubblicana”, conclude.
“Sulla lista di proscrizione del nuovo Pci sui ‘sionisti’ presenterò al più presto un’interrogazione al ministro Piantedosi perché quanto accaduto è gravissimo e inquietante. Pubblicare un simile elenco espone al rischio di violenze chi ne fa parte, e parliamo di politici e giornalisti, tra cui la collega di partito, senatrice Ester Mieli. A tutti coloro segnalati in questa lista voglio esprimere la mia più incondizionata solidarietà, in particolare alla collega Mieli. Mi auguro che tutta la sinistra prenda posizione su quanto accaduto e che lo faccia senza alcuna ambiguità al riguardo”, dichiara il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Filini, responsabile del programma del partito.
La Lega: "Condanniamo con fermezza, auspichiamo condanna da tutte le forze politiche”
“La solidarietà della Lega a coloro che son comparsi nella lista di proscrizione dei ‘sionisti’ stilata dal ‘(nuovo) Partito comunista italiano’, compresa la collega Ester Mieli, cui va il nostro affetto. Il comunicato delirante, diramato dagli autori, preoccupa e ci riporta agli anni più bui della storia. Condanniamo con fermezza questa iniziativa, auspicando che la condanna arrivi da tutte le forze politiche”. Così il senatore Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega e componente della commissione Segre.
La condanna della Comunità ebraica di Roma
La Comunità ebraica di Roma esprime “la più ferma condanna della lista di proscrizione dei presunti ‘agenti sionisti’ apparsa su Internet, e solidarietà a quanti vi sono citati, in particolare ai numerosi iscritti alla Cer”.
“Mancava soltanto lo strumento della lista di proscrizione, e della gogna pubblica con nomi e cognomi – sottolinea la Comunità Ebraica di Roma, per completare il repertorio sconfortante di un antisemitismo risorto e che sempre più alza la voce e il livello delle sue minacce. Additare gli obiettivi di un odio razzista, viscerale, mai sconfitto, è di per sé una forma di violenza e istigazione alla violenza, rispetto alla quale invitiamo il mondo politico e culturale a pronunciarsi in modo netto, chiaro e soprattutto corale, perché in gioco sono i valori stessi sui quali è fondata la nostra democrazia”.
La Comunità ebraica di Roma esprime “la più ferma condanna della lista di proscrizione dei presunti ‘agenti sionisti’ apparsa su Internet, e solidarietà a quanti vi sono citati, in particolare ai numerosi iscritti alla Cer”.
“Mancava soltanto lo strumento della lista di proscrizione, e della gogna pubblica con nomi e cognomi – sottolinea la Comunità Ebraica di Roma, per completare il repertorio sconfortante di un antisemitismo risorto e che sempre più alza la voce e il livello delle sue minacce. Additare gli obiettivi di un odio razzista, viscerale, mai sconfitto, è di per sé una forma di violenza e istigazione alla violenza, rispetto alla quale invitiamo il mondo politico e culturale a pronunciarsi in modo netto, chiaro e soprattutto corale, perché in gioco sono i valori stessi sui quali è fondata la nostra democrazia”.
Il PCI prende le distanze: "Non l'abbiamo fatta noi"
"Nelle scorse giornate di Venerdì 23 e Sabato 24 Agosto, - si legge in una nota - molteplici organi di stampa ed informazione hanno dato ampio risalto alla scelta del (nuovo)PCI di diffondere via social quella che da più parti è stata denunciata come una 'lista di proscrizione', ossia un elenco di persone, più o meno note, definite 'agenti sionisti', 'sostenitori di Israele', nonché della forte stigmatizzazione che ne è seguita a diversi livelli, stante le sue possibili ripercussioni, a partire da quello politico ed istituzionale (emblematica la posizione espressa dal Presidente del Senato Ignazio la Russa).
Nel fare ciò alcune tra le realtà in indirizzo, per ignoranza, imperizia od altro hanno finito con l'indurre tanti a ritenere che tale scelta sia riconducibile allo scrivente, ossia al Partito Comunista Italiano.
Una realtà, quest'ultima, che è in campo dal 2016 e che agisce con i propri noti valori e contenuti nell'ambito della democrazia costituzionale, e che si è presentata e si presenta anche nelle diverse tornate elettorali.
Emblematico è il caso de 'il Giornale', che a corredo di un articolo del 24 Agosto a firma Francesca Galici, si è spinto sino ad affiancare la nostra bandiera alla sigla del soggetto politico in questione.
Ciò, come evidente, ha creato e crea un danno di immagine al nostro partito, del quale chiederemo conto nelle sedi deputate".
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