Dagospia: così Boccia ha avuto accesso a dati sensibili sulla sicurezza dello Stato - Tra il Bianco e il Nero

 

Non perdere

Post Top Ad

Spazio Pubblicitario 1

Post Top Ad

Spazio Pubblicitario 2

domenica 1 settembre 2024

Dagospia: così Boccia ha avuto accesso a dati sensibili sulla sicurezza dello Stato


 

DA: ZUCHTRIEGEL GABRIEL

Inviato: mercoledì 5 giugno 2024 09:59

A: CONTESTABILE CLEMENTE; FRISONI NARDA

Cc: BRUNETTO MARIA ANTONELLA; DAIETTI SARA; MARIA ROSARIA BOCCIA

 OGGETTO: Percorso G7 ANFITEATRO

 

Buongiorno,

a seguito della visita con sopralluogo agli scavi del Ministro in data 3 giugno, insieme alla dott.ssa Boccia che legge p.c., considerando sia le difficoltà di allestire la cena in prossimità del Teatro Grande sia la volontà di coinvolgere un pubblico ampio, si è convenuti a organizzare il concerto nell'Anfiteatro (circa 2000 posti) e la cena riservata agli ospiti nella Palestra Grande. Questo darebbe, tra l'altro, anche la possibilità, in caso di pioggia, di utilizzare i portici. Allego una sintesi con pianta dei possibili percorsi. Restiamo a disposizione per qualsiasi chiarimento.

Cordiali saluti



Questa lettera del sovrintendente di Pompei ai vertici del ministero della Cultura, citata stamattina in un articolo della Stampa (vedi oltre) e pubblicata stasera da Dagospia

prova che l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia ha avuto accesso ad atti nei quali vengono anche comunicate questioni sensibili sul piano della sicurezza dello Stato, tanto che viene messa in copia in tutte le mail che vengono scambiate tra i dirigenti del ministero e quelli del parco archeologico di Pompei per gli accessi e gli spostamenti dei ministri della Cultura del G7, in occasione della serata di gala del prossimo 20 settembre. La lista di distribuzione della comunicazione è diretta infatti ad account ministeriali con desinenza @cultura.gov.it che non poteva in nessun caso comprendere l’indirizzo @gmail della Boccia, priva - come ormai certo e accertato e riconosciuto - di titolo alcuno per poter essere legittimata a riceverla.

Un evento di dimensione mondiale come il G7, in questi tempi di allarme rosso per il terrorismo islamico, è sottoposto a procedure e dispositivi di controllo estremamente rigidi e rigorosi. Desta quindi stupore che a un soggetto privo di qualsiasi titolo e qualificazione, che da pochi giorni è entrato in contatto e ha cominciato a collaborare con la persona del ministro, sia trasmessa la "pianta dei possibili percorsi" e le location degli eventi...

Il sovrintendente di Pompei, Gabriel Zuchtriegel invia l'email al consigliere diplomatico Clemente Contestabile e al capo della segreteria del ministro Sangiuliano, Narda Frisoni; quindi alle responsabili delle strutture organizzative e di comunicazione del sito, Maria Antonella Brunetto e Sara Daietti; infine ecco apparire l’indirizzo mail della mitologica Maria Rosaria Boccia. Che è l’unica persona che Zuchtriegel si premura di citare ...

Così l'apparato trattenne Sangiuliano sull'orlo del baratro




Una buona notizia: il ministro Gennaro Sangiuliano non sa dove sia Times Square, ma sa perfettamente dov’è Pompei. Il 3 giugno è al Comune di Pompei, l’11 giugno visita gli “scavi della legalità” a Pompei, il 23 luglio il sindaco di Pompei gli consegna direttamente le chiavi della città così quando ha voglia di andare nemmeno si deve far aprire.

 

Con lui – se ne parla da giorni – c’è sempre questa figura bionda, un misto tra una annunciatrice Rai anni Novanta e Barbie Vesuviana: Maria Rosaria Boccia, incidentalmente di Pompei, una specie di ombra dietro Sangiuliano, sebbene l’ombra sia almeno 30 centimetri più alta del ministro Genny, in questo caso. Quando viene fuori che da mesi Maria Rosaria lo segue a ogni evento e lei si attribuisce una nomina a consigliera per i grandi eventi, lo staff del ministro nega tutto.

 

Genny, sentendosi nell’epicentro di uno scazzo coniugale del sesto grado della scala Mercalli, tenta la fuga da Pompei. Ma è troppo tardi. Piovono lapilli mediatici sul caso “Genny e Barbie vesuviana” e si scopre che la pagina Instagram di Barbie è piena zeppa di immagini di loro due sempre insieme in giro per eventi, inseparabili, congiunti, inscindibili come i due pompeiani carbonizzati nell’ultimo abbraccio.


 Il cane, si dice a Napoli, mozzica lo stracciato. E Selvaggia Lucarelli (che resta bravissima, al di là di qualche caduta di stile) affonda i denti fino alle ossa del povero Genny. Anche se in realtà il pasticciaccio brutto del Collegio Romano si è consumato in meno di tre mesi. Dal 29 maggio al 26 agosto. Galeotto fu, Dagospia dixit,


un ricevimento elettorale a Napoli in casa del commercialista Francesco Salerno per l’odontoiatra Raffaella Decimo coniugata Chiarello, candidata alle europee per Fratelli d’Italia, sponsorizzata da Sangiuliano, dove esplose la fatale liason della Boccia del Vesuvio con Genny O’ Ministro.

A onor del vero la "Barbie vesuviana" si era messa sul terreno di caccia da tempo. Tappe di avvicinamento alla preda due parlamentari campani di Fratelli d'Italia:

Nel 2023 e primi mesi del 2024 la presenza della Boccia alla Camera dei Deputati viene registrata nell'Intergruppo Parlamentare "La Cultura delle Bellezza: Medicina Estetica, Formazione, Ricerca e Benessere" presieduto da Gimmi Cangiano, deputato ed ex coordinatore regionale di FdI in Campania, culminato lo scorso febbraio a Sanremo con un convegno condotto dalla sua amica del cuore Monica Marangoni, conduttrice Rai poi misteriosamente scomparsa dalle reti della tv pubblica. Al termine del convegno, così l’ex fidanzato di Valeria Marini, Calogero Cangiano detto Gimmi le rende onore su “Il Tempo”: “Un ringraziamento alla Dottoressa Maria Rosaria Boccia, a capo del Comitato Tecnico-scientifico dell'Intergruppo”.

L'altro deputato è la figura di riferimento di Giorgia Meloni a Napoli, Marta Schifone, figlia d'arte. Suo padre Luciano è stato il proconsole di Rauti a Napoli, tanto è che gestisce ancora la Contea, lo storico circolo della vecchia corrente missina, nel prestigioso palazzo Maddaloni, a Spaccanapoli. Una struttura ancora attiva a cui spesso si appoggia lo stesso Genny.  Marta, farmacista e cosmetologa, responsabile nazionale del Dipartimento Professioni del partito e componente delle Commissioni Lavoro e Affari sociali, non si prende proprio con la Barbie vesuviana che trova un altro tramite. Agganciato il bersaglio ne diventerà palesemente il guardaspalle, tanto da suscitare gli sfottò delle amiche


Niccolò Carratelli sulla  Stampa oggi in edicola ricostruisce la partenza a razzo della "Barbie vesuviana" negli affari del ministero. Il 3 giugno già accompagna il ministro per una riunione operativa a Pompei

lo scorso 3 giugno era presente alla riunione in Comune tra il ministro e il sindaco Carmine Lo Sapio, che hanno avviato la preparazione dell'appuntamento internazionale. Con l'occasione, l'imprenditrice ha anche accompagnato Sangiuliano nel sopralluogo all'interno del parco archeologico, per definire tempi e luoghi della serata prevista tra 20 giorni.

 

 

 «Non mi risulta avesse un ruolo definito», dice Lo Sapio a La Stampa. Ma in quella sede, evidentemente, le viene chiesto un contributo operativo, tanto che viene messa in copia in tutte le mail di carattere organizzativo che vengono scambiate tra i dirigenti del ministero e quelli del parco archeologico di Pompei. 
 
Comunicazioni scritte dai vertici degli Scavi, come quella datata 5 giugno, che La Stampa ha potuto verificare, nelle quali vengono anche comunicate e riepilogate questioni delicate sul piano della sicurezza, come gli accessi e gli spostamenti dei ministri del G7. Boccia è sempre tra i destinatari, ma non è chiaro a che titolo,

La facilità con cui pur bravissimi colleghi riescano ad accedere a carte dichiaratamente riservate alimenta il sospetto che a bruciare il paglione all'avvenente e rampante aspirante consigliera sia stato lo zoccolo duro della burocrazia del Collegio romano, fisiologicamente ostile all'irruzione della starlet di turno.


Ovviamente un'assistente personale che gira come una trottola tra convegni, inaugurazioni, eventi e sopralluoghi (nella foto sotto a Taormina, attovagliata con il ministro e il suo segretario al Ministero, Emanuele Merlino) in servizio permanente effettivo di accompagnamento del ministro deve avere un pezzo di carta che ne legittimi il ruolo. 



Lei, che non manca di ambizione e di autostima, decide che sarà la "consigliera per i Grandi Eventi". Ai primi di agosto Genny prende l'impegno ma la pratica si blocca. Un curriculum palesemente farlocco non basta a frenare la determinazione del ministro e così i funzionari fanno l'all in: 

Alla “criticità” su requisiti e competenze dubbie o non chiarite dell’aspirante Consigliera, il gabinetto del ministro avrebbe aggiunto la domanda delle cento pistole: a che titolo la Boccia delle meraviglie ha avuto accesso ad atti e notizie riservati del ministero, come ha scritto il ben informato Carmelo Caruso su “Il Foglio”? In assenza di titolo (cioè, decreto di nomina), ha commesso un reato lei (Boccia) e chi glielo ha consentito (Genny).

Non basta. Se la reginetta di Pompei ha usufruito di trasporto su auto o mezzi ministeriali o anche solo di rimborso spese viaggi etc., si configura il ‘’peculato d’uso’’ (quando il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio si appropria della cosa al solo scopo di farne uso momentaneo e, dopo tale uso, la restituisce immediatamente). (...) Davanti a atti e fatti da dimissioni immediate, Sangiuliano si è definitivamente convinto di ingoiare il rospo e di stracciare il decreto di nomina.

Il secondo rospo, ben più amaro, Genny l'ha dovuto ingoiare l'altro ieri, quando è arrivato il cazziatone di Giorgia furibonda . Alla sua timida difesa, "Boccia è una mitomane", il primo ministro ha tranciato: "E fai una dichiarazione". Ma al Collegio Romano è calato il silenzio ufficiale. Mentre le carte continuano a girare, con un tacito passamano. E il ministro è già chiamato a rispondere: Palazzo Chigi avrebbe chiesto (ma lo staff del ministro smentisce) una relazione scritta dei rapporti professionali e personali con la "mitomane" mentre la capogruppo dem della Commissione Cultura della Camera, Irene Manzi, ventila l'ipotesi che il silenzio sia il frutto marcio di un ricatto.
 
 

Nessun commento:

Posta un commento

Banner 700

Spazio Pubblicitario 3