Andrea Delmastro proprio non ce la fa a muoversi senza far danni: basta ricordare il caso Cospito (le confidenze al coinquilino Donzelli su notizie riservate sul detenuto anarchico per cui è ancora sotto inchiesta), la sceriffata di Capodanno (con un suo pupillo, neoparlamentare, che ferisce il figlio del caposcorta del sottosegretario mostrandogli la pistola). Ora si fa fotografare nel carcere di Brindisi, presumibilmente nel cortile d'ingresso, mentre fuma sotto il cartello con il divieto di fumo. E il social media manager prima pubblica e poi cancella quando scoppia il bordello social
La cosa al tempo stesso più intollerabile del tour pugliese del sottosegretario piemontese alla Giustizia ce la racconta Gian Domenico Caiazza, avvocato radicale, leader dell'avvocatura italiana
Le parole del sottosegretario alla Giustizia Delmastro Delle Vedove, che sdegnosamente rivendica di aver visitato il carcere di Taranto per incontrare solo la Polizia Penitenziaria, perché lui non si inchina “alla Mecca dei detenuti”, sono di una gravità definitiva. E faccio fatica a comprendere come sia possibile che nessuno dei soggetti politici (partiti, associazioni) invece attenti e schierati nella denuncia della vergogna delle carceri, non invochi le immediate dimissioni di una persona così inadeguata al ruolo, né chieda conto al ministro Nordio cosa pensi di una simile, scandalosa dichiarazione del suo vice-Ministro.
Il Sottosegretario proprio non riesce a comprendere che i detenuti (siano essi i peggiori criminali, o persone innocenti in attesa di giudizio) sono affidati alla custodia e quindi alla responsabilità dello Stato e-specificamente- al Ministero che egli indegnamente rappresenta. E se costoro vengono custoditi nelle condizioni indecenti che tutti conosciamo, significa che Del Mastro delle Vedove in quel momento rappresenta formalmente chi ha la responsabilità di quella indecenza (che naturalmente ha molti padri in questi ultimi decenni).
Se va in carcere e parla solo con polizia penitenziaria e il personale amministrativo, rivendicando con orgoglio di aver ignorato i detenuti, non solo appicca il fuoco di una contrapposizione esplosiva tra “buoni” e “cattivi”, ma dimostra di non avere la minima idea di quali siano il suo ruolo e le sue responsabilità . Chi confonde la politica con la propaganda becera delle proprie idee, non può avere responsabilità di Governo di questa importanza.
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