Un pestaggio non basta a sciogliere CasaPound - Tra il Bianco e il Nero

 

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mercoledì 31 luglio 2024

Un pestaggio non basta a sciogliere CasaPound

 
In Italia avvengono risse e aggressioni in ogni momento, a Torino la stessa sera un giovane è stato accoltellato al cuore, in ogni stazione di qualsiasi grande città situazioni del genere soprattutto tra immigrati sono all’ordine del giorno, ma l’attenzione mediatica e politica c’è solo quando potrebbe essere coinvolta, anche lontanamente, CasaPound. Tutto questo mentre, sempre a Torino, No Tav e centri sociali vengono denunciati in 55 per assalti armati a dei cantieri Tav, in una preoccupante concomitanza e con una sospetta coordinazione con gli attacchi terroristici di Parigi. Tutto questo mentre il terrorismo è già stato legittimato e addirittura istituzionalizzato con l’elezione della Salis all’europarlamento". 

CasaPound tenta di buttarla in caciara sulla catastrofe torinese. L'ultimo comunicato sul pestaggio del giornalista della Stampa che riprendeva furtivamente le immagini della festa sociale della sede torinese ricalca lo schema della giovane Vicky, la divertente caricatura opera della più piccola del trio comico Guzzanti, Caterina: "E le foibe?". Ogni colpa eventuale degli avversari non è un esimente per l'aggressione quattro contro uno di un cittadino inerme. 


Ovviamente, va poi ricordato che Ilaria Salis, in tutta evidenza, non è una terrorista: nella peggiore delle ipotesi, su cui mancano però riscontri seri, è un'attivista antifascista che ha le stesse pratiche dei "fascisti del terzo millennio". Pestare i nemici approfittando della forza del numero. 

Ciò detto, tocca fare chiarezza sull'eterno ritorno della litania sullo scioglimento dei gruppi fascisti, ciclicamente evocato in modalità cinopenale. L'ultimo a cadere nella trappola dell'invocazione rituale è Antonio Tajani, il leader di Forza Italia, che pure ha l'età per ricordare i precedenti.

La questione è molto semplice. In 70 anni di storia della Legge Scelba e in 30 anni di Legge Mancino nessun governo ha preso iniziative del genere in assenza di un precedente giudiziario. 

In Italia sono soltanto quattro le organizzazioni neofasciste sciolte per violazione delle leggi antifasciste:

novembre 1973 - Il giorno dopo la condanna di primo grado per il Movimento Politico Ordine Nuovo, il consiglio dei ministri, su pervicace iniziativa del ministro degli interni Paolo Emilio Taviani decreta lo scioglimento. Un altro ministro, Aldo Moro, che era ordinario di Diritto Penale, e quindi aveva anche competenza tecnica, esce dalla riunione per non dover votare contro. Era infatti convinto che un provvedimento di tale rilievo richiedesse una sentenza definitiva.

giugno 1976 - Idem per Avanguardia nazionale. Con una piccola differenza: che nel breve tempo tra la condanna penale e il decreto ministeriale il gruppo si era sciolto da sé. In realtà l'organizzazione si scioglie realmente nel 1986, quando Stefano Delle Chiaie rientra dopo 16 anni di latitanza all'estero per affrontare e vincere i processi per strage di cui era accusato. Dopo averli vinti darà vita alla Lega nazionalpopolare, che marca significative discontinuità e robuste discontinuità con la tradizione avanguardista. A sua volta, la LNP ha suscitato una lunga coda giudiziaria, ancora aperta ma senza tuttora esiti, per un supposto coinvolgimento nella stagione delle stragi mafiose.

primavera 1993 -  Il ministro degli Interni, Nicola Mancino decreta lo scioglimento di Base autonoma, il network della destra radicale dopo il blitz giudiziario del 4 maggio 1993 che colpisce due delle tre organizzazioni federate: il romano Movimento politico di Maurizio Boccacci, il milanese Azione skinheads. E' la prima applicazione della legge Mancino, voluta appunto dal Viminale per colpire più puntualmente odio razziale e antisemitismo. Oggetto di un altro procedimento giudiziario il Veneto fronte skinheads scamperà sia al processo, finito a metà del decennio successivo, sia all'atto amministrativo ed è ancora vivo e vegeto.

novembre 2000 - Il Fronte Nazionale di Freda è sciolto solo dopo la sentenza della Cassazione. Durante l'iter giudiziario si erano succeduti al Viminale il tecnico Coronas e i politici Napolitano e Russo Jervolino, ma tutti e tre si erano ben guardati di procedere in occasione delle sentenze non definitive

Attualmente non è in corso nessuna istruttoria contro CasaPound e Forza nuova come organizzazioni nazionali eversive. Ed è un paradosso che ciò accada dopo che il gruppo dirigente di Forza Nuova ha subito gravissime condanne per l'assalto alla Cgil del 9 ottobre 2021 Nel processo di Ordine nuovo, infatti, l'unico episodio di violenza era agli atti. Ma ad animare la fredda determinazione del partigiano Taviani era la convinzione che il gruppo fosse responsabile della strage di piazza Fontana. Cosa diventata verità giudiziaria soltanto nel 2005 ... 

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