La Procura di Roma entra a muso duro nell'ultimo scandalo del Csm e prende posizione nell'evidente scontro tra le due principali cariche dello repubblica. Tra il capo dello Stato, che difende la dignità e l'onore dell'organo di autogoverno della magistratura, e il presidente del Senato, che continua a proteggere la sua pupilla e concittadina (nella foto, insieme, di Dagospia). Un membro laico del Csm, caduto in un clamoroso trappolone: la magistrata sotto procedimento disciplinare che aveva incontrato per darle aiuto ha registrato l'incontro e l'ha sputtanata alla prima occasione.
La consigliera del Csm Rosanna Natoli, avvocato di Paternò eletta in quota Fratelli d’Italia è ora indagata dalla Procura di Roma per rivelazione di segreti d’ufficio e abuso d’ufficio.
Il fatto: Rosanna Natoli incontra Maria Fascetto, in servizio a Catania, per aiutarla: è «amica degli amici». Condannata in primo grado a Messina, deve essere giudicata dalla commissione disciplinare del Csm, di cui fa parte proprio la pupilla di Ignazio La Russa. Le due si incontrano a Paternò per parlare del procedimento in corso e Fascetto registra tutto. Il suo avvocato, Carlo Taormina, consegna l'mp3 della registrazione e la trascrizione del colloquio alla commissione del Csm e poi consegna supporto informatico e cartaceo alla Procura di Roma.
L'accusa: Natoli, giudice relatore del procedimento, avrebbe rivelato notizie d’ufficio da mantenere segrete e «segnatamente quelle sullo svolgimento della Camera di consiglio dopo la sua audizione».
La consigliera «partecipava allo svolgimento del procedimento disciplinare e alla decisione, intenzionalmente procurando un ingiusto vantaggio alla Fascetto». Avrebbe anche «rivelato l’orientamento espresso dai componenti della commissione» e «compiuto atti diretti e in modo non equivoco a procurarle un ingiusto vantaggio patrimoniale».
Dopo la consigliera Natoli si è dimessa dalla commissione disciplinare, ma non dal Consiglio superiore della magistratura. Scelta che ha provocato grande imbarazzo al Quirinale (Sergio Mattarella presidente del Csm ha espresso «sconcerto e irritazione» al suo vice Pinelli che l'ha informato della resilienza della reproba). Ma anche a Palazzo Chigi, trattandosi di una persona scelta dal partito del premier.
L'avvocata di Paternò resiste, forte del sostegno dell'illustre concittadino, ma ora un qualsiasi membro del Csm può chiederne la sospensione. E la maggioranza di centrodestra non è certamente schierata a morte in sua difesa...
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