Com’è possibile che un ex colonnello dell'Aeronautica militare come Giovanni Fuochi (candidato in passato con Fratelli d’Italia) si faccia fotografare vestito da Ss, mentre spende parole di sdegno nei confronti dei “sinistrorsi”? Ma, soprattutto, Fuochi è un esemplare unico nel suo genere? No, al contrario il mondo dei “collezionisti di militaria”, di cimeli di guerra e altre “decorazioni” tipiche dei nostalgici, è decisamente ben popolato. Chiunque, in fondo, vive di illusioni. E c’è anche chi vive di ricordi del Terzo Reich
Ci voleva il mio amico Fulvio Abbate per riportare alla sua dimensione fanciullesca una vicenda raccontata spesso in toni grevi. L'ufficiale in congedo in fondo è un bambinone:
Fuochi ha rivendicato con soddisfazione diportistica il contenuto pubblicato sul social: “Colleziono uniformi e volevo dire ‘sveglia’ un po’ come Vannacci”. Replicando in precedenza a chi lodava il suo vestiario aveva commentato con altrettanto soddisfazione: “Devi vedere l’intera uniforme: stivali e pistola Luger L8 compresa”.
Peccato però che il collezionista appassionato rivendichi le sue posizioni politiche, lasciando tracimare odio e cattive intenzioni:
“Se mi dessero un po’ di spazio vedresti come spariscono gli Lgbt e coglioni vari. Sono fascista e ne sono orgoglioso, chi si professa democratico è di gran lunga più intollerante di me”.
E fin qui saremmo ancora sul piano del folclore dei leoni da tastiera e degli svalvolati del web che finiscono nel tritacarne giudiziario per gli insulti e le minacce smodate a qualche autorità o per qualche blitz antiterrorismo che finisce sempre nel dimenticatoio. Ma la cosa assume diverso valore quando si considera che il fanciullone malvagio ha servito a lungo l'Esercito, avendo prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica, ed è stato recentemente candidato alle elezioni comunali. A Piacenza, non in val Trombone.
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