Lo scrive sui social la premier Giorgia Meloni, postando una foto che la ritrae insieme alla figlia Ginevra, all'arrivo in Cina per la visita ufficiale.
La scelta di portare con sé la bambina in una delle sue trasferte più impegnative e importanti ha subito suscitato scandalo e polemiche. Ma anche l'entusiasmo dei suoi appassionati supporter.
E’ sempre un dettaglio che svela la verità di una persona. Un dettaglio è il classico diavoletto che si dimentica di mettere il coperchio sulla pentola. Ad esempio: qual è il raziocinio che spinge un capo di governo a portare con sé la figlia di 8 anni per un viaggio in forma ufficiale di 4 giorni in Cina, di cui 30 ore assorbite dal viaggio Roma-Pechino?E mentre Giorgia Meloni è impegnata in una serie di stressanti incontri con l’omologo cinese e il presidente Xi Jinping, la bimba Ginevra viene presa in carico e portata in giro dalla moglie dell’ambasciatore italiano a Pechino, Massimo Ambrosetti. Del resto, non si è mai vista la segretaria di un premier prendere posto al tavolo di incontri ufficiali con altri capi di governo.
Implacabili gli ex premier a togliersi i pietroni dalle scarpe. Comincia Matteo Renzi, 'noto, disinteressato tutore dell'interesse nazionale':
Bèh, che dire. Alla fine ben venga la duttilità femminile, la capacità di cambiare idea se si va nella direzione dell'interesse nazionale. Perché Giorgia è una donna, una madre, un premier. Realista...
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