“VOLEVI I DATI RISERVATI SU LA RUSSA” – IL VERBALE DEL CONFRONTO TRA L’HACKER SAMUELE CALAMUCCI E IL SUO EX DATORE DI LAVORO ALLA "EQUALIZE", ENRICO PAZZALI, È RICCO DI DETTAGLI CROCCANTI: IL PIRATA INFORMATICO ACCUSA L’EX PRESIDENTE DI FONDAZIONE FIERA DI AVER “MOSTRATO INTERESSE SULLA FAMIGLIA” DEL PRESIDENTE DEL SENATO, E SULLA VICENDA PROCESSUALE DEL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE – “QUANDO CI HAI CHIESTO PRECEDENTI O INDAGINI IN CORSO SU DETERMINATI SOGGETTI, COME FACEVI A PENSARE CHE NOI NON UTILIZZASSIMO IL SISTEMA SDI? PER ESEMPIO LA DENUNCIA DI RENZI A REPORT CHE IO E GALLO SIAMO RIUSCITI A REPERIRE"
(ANSA) - "Posso dire che hai fatto il controllo su Beyond (aggregatore di dati, ndr) per vedere se avevamo aggiunto qualche dato nuovo sul database, segnatamente se avevamo aggiunto qualche Sdi su La Russa".
Così Nunzio Samuele Calamucci, esperto informatico, ha ribadito davanti ai pm della Dda di Milano e della Dna che Enrico Pazzali, ex titolare dell'agenzia investigativa Equalize ed ex presidente di Fondazione Fiera Milano, "aveva mostrato interesse sulla famiglia La Russa e sulla vicenda processuale del figlio del presidente", ossia Leonardo Apache, qualche giorno fa, poi, archiviato dall'accusa di violenza sessuale.
Calamucci, dunque, ha riferito che Pazzali avrebbe "chiesto accertamenti Sdi", ossia dalla banca dati delle forze dell'ordine, "sul loro conto", ossia sul presidente del Senato e sui suoi familiari.
Il verbale depositato è relativo al confronto del 28 ottobre tra Calamucci, tra gli indagati nella maxi inchiesta sulle presunte cyber-spie e su report illegali, e lo stesso Pazzali, che per l'accusa sarebbe stato il "vero capo" del gruppo dei dossieraggi illeciti.
Sempre in contrasto, anche in questo verbale sul faccia a faccia, le dichiarazioni tra i due, su tutti i vari temi, compreso quello relativo ai La Russa, tanto che l'ex numero uno di Equalize ha sostenuto "di non aver mai chiesto accertamenti Sdi su alcuno" e di "non aver mai parlato con La Russa" in quel periodo del 2023 "della vicenda processuale di suo figlio".
Calamucci aveva spiegato negli interrogatori che Carmine Gallo, l'ex superpoliziotto morto a marzo, si era "rifiutato" di fare quegli accessi abusivi allo Sdi chiesti da Pazzali sui La Russa. Per Pazzali, invece, quelle "verifiche su Beyond le ho fatte solo per testarlo".
E ancora: "Non avevo alcun motivo di chiedere lo Sdi di La Russa". Per raccontare che era Pazzali a chiedere di effettuare "gli Sdi", Calamucci, ritenuto credibile dai pm De Tommasi e Ardituro e difeso dalla legale Antonella Augimeri, ha spiegato che usavano "un codice non scritto nei dialoghi interni" ed era Pazzali a "coniare" le parole. Tra queste "risorse enquire". Pazzali più volte ha attaccato: "Tu hai detto molte bugie sul mio conto".
ENRICO PAZZALI ATTILIO FONTANA
Nel verbale di 25 pagine Pazzali, difeso dall'avvocato Federico Cecconi, ha cercato di confermare che lui non sapeva che Calamucci e Gallo "estrapolassero dati illeciti da Sdi (...) sono stato ingannato da Gallo e da te". Calamucci: "Tu sapevi benissimo (...) non volevamo farti sapere la facilità e velocità con cui noi avevamo accesso".
L'esperto informatico ha raccontato anche che c'erano "report di Pazzali a costo zero" e che non "venivano fatti pagare". E Calamucci ancora a Pazzali: "Quando tu ci hai chiesto precedenti o indagini in corso su determinati soggetti, come facevi a pensare che noi non utilizzassimo Sdi?
Per esempio la denuncia di Renzi a Report (sul noto caso dell'incontro in autogrill con Marco Mancini, ndr) che io e Gallo siamo riusciti a reperire".
Pazzali: "Gallo me l'ha inoltrata senza che glielo chiedessi". Ancora Pazzali: "L'unica mia richiesta a Gallo (...) di sapere se un soggetto aveva procedimenti in corso è stata su Scaroni". Ma pensava fossero "reperibili da fonti pubbliche". Calamucci ha raccontato che Pazzali chiese pure di localizzare il cellullare del figlio e dell'ex fidanzato della figlia. Pazzali: "Pensavo lo facessi tramite fonti aperte".
Poi il tema sempre presente nei verbali della "fuga di notizie" e dei vari rapporti tra l'ex presidente di Fondazione Fiera Milano e vertici istituzionali, delle forze dell'ordine e giudiziari. Dell'indagine relativa ad una sua consulenza, ma non quella su Equalize, Pazzali ha raccontato di averlo appreso "effettivamente da Fontana", presidente lombardo non indagato, che "a sua volta l'aveva appreso" da un avvocato. Pazzali ha detto che "l'unico report reputazionale che ho visionato è stato quello di Eni".
Per Calamucci l'ex numero uno di Equalize avrebbe anche incassato "soldi in nero". Erano da "50 e da 100 euro (...) io e Gallo siamo andati in Fondazione Fiera per darli a Pazzali, i soldi erano dentro una cravatta marca 'Marinella'". Pazzali ha negato. Sugli israeliani negli uffici di via Pattari Pazzali ha messo a verbale: "a me nessuno ha detto che fossero ex Mossad"
FONTE: Dagospia










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