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sabato 10 agosto 2024

Il caso Madeo: la destra di governo continua a pescare a sinistra e male

 A leggere certa stampa mainstream lo scontro sarebbe sempre quello tra l'orda nera di questi fascistoni riciclati contro le vestali custodi del sacro fuoco antifascista. E invece le cose sono un poco più complicate. Perché la destra nonostante i molti anni di governo nazionale e locale continua ad avere un deficit strutturale di artisti e intellettuali e deve attingere al ben più ricco serbatoio della sinistra. Ma i guai continuano. 



Lo abbiamo visto giorni fa, per le polemiche su Castellitto (sprechi e favoritismi al Centro sperimentale di cinematografia) e Veronesi (fondi sequestrati per le celebrazioni pucciniane). L'attore, infatti, ha cominciato la sua carriera cinematografica con registi icone dell'estrema sinistra: l'anarchico di fede bunueliana Ferreri, il maoista Bellocchio. Il direttore d'orchestra fino all'altro ieri è stato esponente dem, candidato con Sala a Milano nel 2016 e con Giani alla regione Toscana nel 2020. 


A dar fuoco alle polveri stavolta è Guido Paglia, giornalista di punta di Alleanza nazionale fino ai vertici Rai: oggi in pensione si diverte a lanciare sassate. L'ultima è per Antonella Madeo, che il viceministro leghista alle Infrastrutture Rixi ha tentato di imporre come capo della comunicazione Rfi per poi ripiegare su Trenitalia. 


Pupilla di un deputato calabrese dem, la versatile Madeo ha debuttato nella cantera veltroniana di Youdem per poi curare la campagna elettorale di Renzi alle primarie del 2012 e infine acquisire un bel pacchetto di incarichi da grandi gruppi industriali. Girato il vento, ritroviamo la nostra brava professionista a curare l'immagine di un giornalista Mediaset, tale Giambruno. Anche qui con ottimi risultati. 


Così il forsennato impegno del riluttante candidato governatore alle regionali ligure per piazzarla al vertice della comunicazione ferroviaria è riuscito a scatenare le furiose reazioni sia dei Fratelli d'Italia sia del Carroccio. E in effetti, come titola Paglia, dal Pd alla Lega, è un attimo. Ovviamente la questione è tutta interna alle tensioni che attraversano il centrodestra. La sinistra? Non pervenuta

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