DALLA SICILIA ARRIVA UN GROSSO GUAIO PER GIORGIA MELONI E FRATELLI D'ITALIA – IN UNO DEI FILONI DELL’INCHIESTA CHE HA COINVOLTO IL PRESIDENTE DELL’ARS GAETANO GALVAGNO, PUPILLO DI LA RUSSA, E’ INDAGATA PER CORRUZIONE ANCHE L’ASSESSORA MELONIANA AL TURISMO ELVIRA AMATA. SABRINA DE CAPITANI, LA PORTAVOCE DI GALVAGNO, FINITA SOTTO INCHIESTA PURE LEI PER CORRUZIONE, HA RASSEGNATO LE DIMISSIONI…
Accursio Sabella per repubblica.it
L'assessora regionale al Turismo Elvira Amata, esponente di Fratelli d’Italia, è indagata per corruzione. Le indagini sarebbero state avviate nel settembre del 2023. Nel gennaio scorso, la componente della giunta di Renato Schifani ha ricevuto un avviso di proroga delle indagini, con un termine fissato al 27 marzo del 2025.
La vicenda rappresenterebbe uno dei filoni dell'inchiesta che ha coinvolto anche a vario titolo il presidente dell'Ars Gaetano Galvagno, imprenditori e collaboratori.
Già in quel fascicolo, si faceva più volte riferimento al ruolo di Giuseppe Martino, uomo vicinissimo all'assessora, della quale è stato anche Vice capo di gabinetto vicario, prima di essere nominato Segretario particolare, lo scorso gennaio.
Novità anche dallo staff del presidente dell’Assemblea regionale: Sabrina De Capitani, la sua portavoce finita sotto inchiesta pure lei per corruzione, ha rassegnato le dimissioni. Convocata nei giorni scorsi in procura, per essere interrogata, si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
Tutto il malaffare del ras siciliano di Fratelli d'Italia
aggiornamento 20 giu 2025
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aggiornamento 20 giu 2025
"OLTRE A DARVI I SOLDI CHE ALTRO DEVO FARE?" - NEI GUAI IL RAS SICILIANO DI FRATELLI D’ITALIA GAETANO GALVAGNO, PRESIDENTE DELL'ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA: DECIDEVA I FINANZIAMENTI PUBBLICI NEL SALOTTO DI CASA SUA - IL FEDELISSIMO E CONTERRANEO (DI PATERNÃ’) DEL PRESIDENTE DEL SENATO LA RUSSA NONCHÉ CANDIDATO ALLA SUCCESSIONE DEL GOVERNATORE SCHIFANI, SI RITROVA INDAGATO PER CORRUZIONE - TIRA UN'ARIA PESANTE PER FDI IN SICILIA: IL PARTITO E' STATO COMMISSARIATO...
Salvo Palazzolo per la Repubblica - Estratti
Un'organizzatrice di eventi, Marianna Amato, sponsorizzata da un altro esponente di Fratelli d'Italia, gli diceva: «Se trovo associazioni che vogliono fare un evento con l'Ars, magari tu mi dai una mano per un supporto economico finanziario». E si mettevano già d'accordo per un contributo di quindicimila euro.
Poi, parlavano anche di altri eventi da foraggiare. «Non capite l'importanza della cultura», sorrideva la donna e non sospettava di essere intercettata dai finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo. Quella volta, era l'8 luglio del 2024, il presidente la riprese: «L'importanza di cosa? Nascondete il business dietro la parola cultura. Questa è la verità ».
Ma Galvagno ha continuato ad elargire finanziamenti agli amici.
E, adesso, il fedelissimo e conterraneo (di Paternò) del presidente La Russa nonché candidato alla successione del governatore Schifani, si ritrova indagato per corruzione dalla procura diretta da Maurizio de Lucia. Insieme all'attivissima Marianna Amato, che nelle intercettazioni veniva indicata come «segnalata» da "Uomo 6". Chi ci sarà dietro quell'omissis su una persona allo stato non indagata?
gaetano galvagno ignazio la russa
Una cosa è certa, questa inchiesta è nata indagando su un altro scandalo siciliano, quello dei fondi milionari per una mostra a Cannes organizzata dell'assessorato al Turismo all'epoca diretto da Manlio Messina, deputato FdI che si è dimesso qualche mese fa dalla carica di vicecapogruppo alla Camera.
Le intercettazioni hanno svelato anche le antipatie all'interno del "cerchio magico" di Galvagno: l'imprenditrice Marcella Cannariato, la moglie di Tommaso Dragotto (il patron di Sicily by car), pure lei indagata per avere incassato tanti finanziamenti, detestava Marianna Amato. Ma Galvagno non voleva sentire ragioni: «Marianna è di "Uomo 6", non la può fare fuori, perché i soldi glieli sto dando».
Il presidente era perentorio: «Io più di darvi i soldi, cosa devo fare?».
gaetano galvagno marcella cannariato
C'era un rapporto forte fra il presidente dell'Ars e la signora Dragotto, animatrice della omonima fondazione. Il 30 novembre 2023, le telecamere piazzate dalla Finanza davanti casa di Galvagno, nel centro di Palermo, registrarono un incontro fra Galvagno e Marcella Cannariato. Alle 8.46 del mattino. Alle 10.46, Cannariato tornò per parlare con Sabrina De Capitani, la portavoce del presidente, pure lei indagata. Parlarono per due minuti, chissà cosa avevano da dirsi di così riservato.
Per certo, Galvagno avrebbe fatto avere nel dicembre 2023 un contributo di 100 mila euro al "Magico Natale" organizzato dalla fondazione Dragotto per i bambini bisognosi di Palermo. Ma di bambini bisognosi non ce n'era neanche uno. «Hanno tutti felpe da 300 euro», dicevano nelle intercettazioni.
Gaetano Galvagno e Renato Schifani
Secondo la ricostruzione dell'accusa, il meccanismo era rodato: Galvagno dava i finanziamenti e gli imprenditori davano incarichi ai suoi collaboratori. La più retribuita era la portavoce di Galvagno, Sabrina De Capitani, che è stata intercettata mentre diceva a Marianna Amato: «Io non mi devo dimenticare che lavoro per il partito e non per il Parlamento». E, poi, ancora: «Noi dobbiamo essere delle lobbiste». Meditavano di fare un "gruppo, una fondazione". Ma, poi, quando parlava con Galvagno, c'era solo lei, Sabrina De Capitani: «Ho a che fare con la Dragotto, con la Monterosso (l'ex presidente della Fondazione Federico II, ndr), con la Amato… potessero uccidersi… meno male che facciamo anche l'evento sulle donne».
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Estratto dell'articolo di Salvo Palazzolo per "la Repubblica"
renato schifani gaetano galvagno
Ancora un'indagine, la terza nel giro di poche settimane, attraversa la politica siciliana. Questa volta, sotto inchiesta è finito il presidente dell'Assemblea regionale Gaetano Galvagno, esponente di Fratelli d'Italia, è originario di Paternò, centro della provincia di Catania, così come il presidente del Senato Ignazio La Russa, di cui è un fedelissimo. Galvagno è il principale candidato alla successione del governatore Renato Schifani: adesso, la procura di Palermo diretta da Maurizio De Lucia gli contesta il reato di corruzione, per l'assegnazione di alcuni fondi da parte dell'Ars.
Secondo la ricostruzione dell'accusa, ci sarebbe stata un'assegnazione orientata verso due imprenditori, che avrebbero offerto in cambio alcuni incarichi a collaboratori di Galvagno. Una tesi che l'esponente di Fratelli d'Italia ha respinto nel corso di un interrogatorio. Galvagno ribadisce la correttezza del suo operato.
Dell'inchiesta a suo carico aveva saputo all'inizio dell'anno, ricevendo una proroga di indagine, e aveva chiesto di essere sentito dai magistrati. L'audizione è avvenuta due settimane fa, quando la procura ha scoperto le sue carte, formulando un capo d'imputazione.
Sono due i finanziamenti finiti all'attenzione dei pm e del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo, e risalgono al dicembre 2023. Si tratta di stanziamenti disposti con la manovra correttiva di bilancio: il primo riguarda la Fondazione Dragotto, per l'iniziativa "Un magico natale" destinata ai «ragazzi a rischio di marginalità sociale»: l'assessorato regionale alle Politiche sociali stanziò 100 mila euro per due iniziative, tenute a Palermo e a Catania. L'altro finanziamento riguarda invece i 200 mila euro assegnati al Comune di Catania per le manifestazioni di Natale e Capodanno, poi gestite dalla società "Puntoeacapo" di Nuccio La Ferlita.
Le intercettazioni della Guardia di finanza avrebbero acceso i riflettori su incarichi a due collaboratori di Galvagno: secondo l'accusa, incarichi fatturati, ma mai svolti. Da qui il sospetto della corruzione.
[...] Nei giorni scorsi, la procura di Palermo e il nucleo Pef hanno arrestato il commercialista Ninni Sciacchitano, nominato dal governatore Schifani presidente dell'organismo di valutazione delle performance della Regione: era lui al centro di relazioni con politici, faccendieri e imprenditori per la gestione degli appalti della sanità . È lo stesso sottobosco che si muoverebbe dietro la pioggia di contributi dati dall'Assemblea regionale, già oggetto di tante polemiche. [...]
FONTE: Dagospia
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