Report insiste: Ghiglia preavvertì Giorgia sul green pass - Tra il Bianco e il Nero

 

Non perdere

Post Top Ad

Spazio Pubblicitario 1

Post Top Ad

Spazio Pubblicitario 2

venerdì 7 novembre 2025

Report insiste: Ghiglia preavvertì Giorgia sul green pass



AGGIORNAMENTO 7 NOVEMBRE
Non è stata una novità. Agostino Ghiglia era abituato ad avvisare Fratelli d’Italia dei provvedimenti che il Garante della privacy sfornava sui temi cari al partito.
Lo ha fatto sul caso della multa contro Report per l’affaire Sangiuliano, quando si recò nella sede del partito poche ore prima della decisione. E lo avrebbe fatto, denuncia ora la trasmissione di Sigfrido Ranucci, anche il 23 aprile 2021, in piena campagna vaccinale per il Covid-19, quando Ghiglia contattò direttamente l’attuale premier Giorgia Meloni, all’epoca capo del partito, per parlarle di un provvedimento dell’allora esecutivo guidato da Mario Draghi sull'utilizzo del Green pass.
Secondo il garante avrebbe violato alcuni aspetti legati alla privacy. In quel momento Fratelli d’Italia era all’opposizione e aveva la linea più dura contro il green Pass. Report ha documenti che certificano come Ghiglia lo stesso giorno del voto del provvedimento avvisa Meloni, che avrebbe risposto “Bravo, ora esco”.

AGGIORNAMENTO 3 NOVEMBRE
La redazione di Report ha deciso di sfidare Agostino Ghiglia, membro dell'Autorità garante della Privacy, mettendo in onda, nonostante la diffida dal trasmettere l'inchiesta sulla multa di 150mila euro comminata proprio dal Garante per avere diffuso le conversazioni telefoniche dell'allora ministro Gennaro Sangiuliano con la moglie, la giornalista Federica Corsini, che chiedeva al marito di bloccare il contratto di consulenza con Maria Rosaria Boccia

L'inchiesta innesco un esposto al Garante della Privacy, avanzato proprio dal ministro e dalla consorte. Un esposto la cui urgenza, secondo Report, fu caldeggiata da uno dei commissari, Agostino Ghiglia, vicino a Fratelli d'Italia. A chiederne la rapida discussione lo stesso ministro, a quanto sostiene Report. Una urgenza all'italiana: la trasmissione della registrazione è dello scorso dicembre, più di dieci mesi per definire la multa per la trasmissione. Poi saranno anche tempi record, ma da orbi nel regno dei ciechi: meno della metà dei tempi medi di decisione 

Un giorno prima della determinazione, secondo Report, il Commissario garante sarebbe andato alla sede di Fratelli d'Italia per incontrare Arianna Meloni. Circostanza smentita dai diretti interessati. 

Alla vicenda Report ha dedicato parte della puntata di ieri. Con il commissario che, fino all'ultimo, ha tentato di bloccarne la messa in onda. In una PEC ha contestato l'acquisizione illecita di dati personali ottenuti attraverso l'asserita violazione della corrispondenza privata, dando mandato ai suoi legali per valutare la configurazione di reati e assumere ulteriori iniziative legali.

Sigfrido Ranucci reagisce respingendo l'accusa: "Quello che tenta di fare Ghiglia è mettere un bavaglio. È gravissimo, si tratta di interruzione di servizio pubblico". La Rai, non ravvisando elementi per bloccare la trasmissione in assenza di un intervento dell'Autorità giudiziaria, ha confermato la messa in onda. 

A lume di naso a me sembra, in attesa del pronunciamento giudiziario, un caso plateale di "bis in idem": la diffusione della conversazione tra i coniugi Sangiuliano-Corsini è stata opera di un soggetto terzo (Boccia), e l'atto è oggetto di indagine giudiziaria. L'incontro tra Ghiglia e Meloni A. sarebbe stato accertato grazie a una mail inviata dal componente dell'Authority e girata a Report da uno dei suoi collaboratori.

E Dagospia va a scovare i trascorsi squadristici di Ghiglia (40 anni dopo)


AGGIORNAMENTO 2 NOVEMBRE 


DIO, PATRIA E FAN-GHIGLIA – AGOSTINO GHIGLIA, IL MEMBRO DEL GARANTE DELLA PRIVACY BALZATO AGLI ONORI DELLE CRONACHE PER LA MULTA A "REPORT", HA UN CURRICULUM SCINTILLANTE DA EX PICCHIATORE: NEL 1986, FU ARRESTATO E CONDANNATO A NOVE MESI, SENZA CONDIZIONALE, PER AVER AGGREDITO UN GRUPPO DI LICEALI DEL “VOLTA”, DI TORINO. L’ANNO SUCCESSIVO, FU DI NUOVO DENUNCIATO PER UNA RISSA, IN UN ISTITUTO TECNICO  – LE CRONACHE DELL’EPOCA LO DESCRIVONO COSÌ: “CAPELLI A SPAZZOLA, STIVALI DA COW-BOY, UNA, CROCE CELTICA SORMONTATA DAL MOTTO ‘GOTT MIT UNS’ SUI JEANS, È UN PARÀ DELLA FOLGORE IN LICENZA”

STUDENTI AGGREDITI DA FASCISTI

Da “Stampa Sera” - Lunedì 3 marzo 1986
Via Juvarra, liceo Volta, sabato alle 12,30. Studenti escono da scuola, altri ragazzi li aspettano, in gruppo, sul marciapiede di fronte. Sono una decina. Provocano a parole poi, improvvisamente, tirano fuori i bastoni e aggrediscono.
Qualcuno chiama la polizia: tre del gruppetto son presi in flagranza: due-liceali finiscono al Maria Vittoria. 10 e 15 giorni la prognosi.
Gli arrestati appartengono al Fronte della gioventù. Sono il segretario provinciale Agostino Ghiglia, Massimiliano Motta e Carlo Marazzina.
Gli stessi che a novembre la Ps aveva allontanato dalle manifestazioni degli studenti medi: provocavano anche allora. Verranno processati per direttissima stamattina alle 9,30 dal pretore Borgani.
Un volantino del comitato di base del Volta dice: “Quell'aggressione è una vendetta da parte di chi, battuto politicamente, vuole riproporre la pratica dei pestaggi per conquistare uno spazio che non ha né deve avere”.

NOVE MESI SENZA CONDIZIONALE PER I TRE GIOVANI «PICCHIATORI»

Da “La Stampa” – Martedì 4 marzo 1986
Fatti che sembravano ormai un ricordo del passato sono tornati d'attualità in pretura dove, ieri, tre componenti del «Fronte della gioventù», tra cui il segretario provinciale Agostino Ghiglia, sono stati processati per aver aggredito un gruppo di liceali del «Volta» (in via Juvarra) ferendo uno studente e un suo amico.
I tre imputati, Massimiliano Motta, Carlo Marazzina e il Ghiglia, tutti dai 19 ai 20 anni, capelli a spazzola, stivali da cow-boy, una croce celtica sormontata dal motto Gott mit uns sui jeans del Ghiglia, che è un parà della Folgore in licenza, sono stati condannati a 9 mesi di carcere per le lesioni provocate a Luca Persico e all'amico Alfredo Re, giudicati guaribili in 10 e 15 giorni.
Tutti sono stati riconosciuti colpevoli anche di aver fatto uso di bastoni e condannati a un altro mese di carcere, più altri due al solo Motta perché trovato in possesso di un tirapugni. Nessuno di loro uscirà di prigione perché il pretore Borgani non ha concesso né la condizionale né la libertà provvisoria.
I fatti risalgono a sabato quando, all'uscita da scuola, gli studenti del «Volta» vedono schierati, dall'altra parte delia strada, una decina di giovani 'armati di bastoni».
Eravamo lì per proteggere un nostro amico studente di 14 anni schiaffeggiato e minacciato perché aveva protestato contro il Persico che aveva stracciato un manifesto del Msi», si sono giustificati i tre giovani, difesi dagli avvocati Boetti Vìllanis, Majorino, Bonati e Garavoglia, mentre tra il pubblico, quasi interamente formato da studenti del «Volta», assistevano i consiglieri comunali Msi Minervini e Martinat.
Davanti al Liceo, tutto si risolve con qualche occhiataccia. Poco dopo, però, sotto i portici di corso San Martino, Luca Persico, già aggredito in passato dal “fascisti”, Alfredo Re e altri loro amici si ritrovano davanti il gruppetto.
«Ci sono saltati addosso e ci hanno pestato», hanno raccontato i feriti. «No, sono stati loro ad aggredirci e quando l'equipaggio di una volante ci ha arrestato in via Cernaia stavamo andando a fare denuncia», hanno ribattuto gli imputati che, prima del processo, avevano accettato di versare un milione a Persico e Re per risarcirli del danno materiale e di firmare una lettera di scuse, agli studenti del «Volta» per annullare il danno morale. In serata, la Federazione provinciale del Msi-dn ha stigmatizzato, con un comunicato, sentenza arringa del pm Cossa che aveva chiesto condanne fino a due anni di carcere.



 

Scontro fra estremisti Sono denunciati in 35

Da “La Stampa” – domenica 25 ottobre 1987
Trentacinque giovani di destra e di ultra sinistra sono stati denunciati dalla Digos alla Procura per una rissa avvenuta ieri davanti all'Istituto tecnico Gramsci di via Cottolengo. Venti appartengono all'area della estrema destra e del Fronte della gioventù» (l'organizzazione giovanile del Msi).
Tra questi, il segretario Agostino Ghiglia, già noto per altri episodi analoghi. Gli altri 15 denunciati sono simpatizzanti e aderenti al Collettivo spazio metropolitano, che, tempo fa. occupò due edifici in via S. Chiara 19 ed in via S. Agostino 1. Tutto è cominciato nei giorni scorsi quando, davanti alla scuola, alcuni giovani distribuirono volantini del Fronte della gioventù.
La presenza dei missini provocò tensione, ci fu chi rifiutò i fogli di propaganda, votarono e minacce verso un gruppo di studenti dell'istituto. Mercoledì nella scuola c'è stata un'assemblea per discutere l'episodio e la presenza dei giovani di estrema destra davanti agli ingressi.
La tensione è continuata ieri. In mattinata la direzione dell'istituto ha saputo che. all'uscita dalle lezioni, in strada si sarebbero incontrati gruppi di giovani di destra e dell'estrema sinistra. In previsione d'un possibile scontro sono arrivate auto della Digos ed alcune gazzelle dei carabinieri.
Puntualmente, all'uscita degli studenti, gli aderenti al Fronte della Gioventù hanno tentato di distribuire i loro volantini. Di fronte ai giovani che per la seconda volta si rifiutavano d'accettare i fogli, sono volati insulti, calci e pugni.
Si sono verificati inseguimenti e scaramucce, ma l'intervento di polizia e carabinieri è servito a separare le fazioni e ad evitare ulteriori violenze. Così i 35 giovani (nessuno di loro è iscritto all'istituto) sono finiti in Questura per essere identificati e. poi, denunciati alla magistratura. Lunedi al Gramsci gli studenti hanno indetto un'assemblea sull'antifascismo cui parteciperanno anche giovani di altre scuole.
FONTE: Dagospia

31 ottobre 2025

“CERCHIAMO DI NON DARE NOTIZIE SULLA VILLA DI GIORGIA MELONI” - NON SOLTANTO I MESSAGGI SCAMBIATI CON GENNARO SANGIULIANO, AGOSTINO GHIGLIA, COMPONENTE DELL'AUTORITÀ GARANTE PER LA PRIVACY IN QUOTA FRATELLI D'ITALIA, SI SAREBBE MOSSO ANCHE PER PROTEGGERE LA PREMIER - LO RIVELA “REPORT” RICOSTRUENDO LA STORIA DELL’INTERROGAZIONE PRESENTATA A GENNAIO DEL 2025 DAI DEPUTATI DI ITALIA VIVA, BONIFAZI E BOSCHI, SUI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE DELLA CASA ACQUISTATA DALLA PREMIER PER UN MILIONE E 100 MILA EURO - L’OBIETTIVO ERA DUNQUE OMETTERE IL PIÙ POSSIBILE DATI, COSA CHE EFFETTIVAMENTE POI ACCADDE...


Estratti da repubblica.it

 

AGOSTINO GHIGLIA

Non soltanto Gennaro Sangiuliano. Agostino Ghiglia, componente dell'Autorità garante per la Privacy in quota Fratelli d'Italia, si sarebbe mosso anche per proteggere la premier Giorgia Meloni.

 

Lo racconta Report, ricostruendo la storia dell’interrogazione presentata a gennaio del 2025 dai deputati di Italia Viva, Francesco Bonifazi e Maria Elena Boschi, sui lavori di ristrutturazione della villa acquistata dalla presidente del Consiglio per un milione e 100 mila euro.

 

 Report ha un messaggio di Ghiglia agli uffici nel quale dice: “Cercatemi interrogazione Bonifazi. Approfondiamo se è suo diritto ad avere risposta a tutte le domande, in dettaglio. O se qualcosa si può coprire in termini di protezione dati, al netto della trasparenza e dell’interesse pubblico. Urgente”.

 

L’obiettivo era dunque omettere il più possibile dati, cosa che effettivamente poi accade visto che in aula il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, nega proprio per ragione di privacy l’elenco dei fornitori, “perché verrebbe meno” dice, “l’aspettativa di riservatezza”.

meloni villa

La vicenda risale a giugno 2024, a poco prima delle Europee, quando dopo dieci mesi ospite in comodato gratuito in casa del senatore di FdI Giovanni Satta, la premier si è trasferita in una villa al Torrino, del valore di 1,1 milioni di euro.

 

Su eventuali precedenti abusi edilizi all’acquisto della villa, che sarà perfezionato (senza mutuo) nel gennaio 2025, Meloni si è smarcato dalle domande dei media, spiegando che il suo accordo con i proprietari che le stanno vendendo la casa è “chiavi in mano”.

 

L'improvvido Ghiglia e la violazione della privacy commessa da Report

27 ottobre 2025

 CHE CI FACEVA AGOSTINO GHIGLIA, COMPONENTE DELL’UFFICIO DEL GARANTE DELLA PRIVACY, NELLA SEDE DI FRATELLI D’ITALIA, LO STESSO GIORNO DELLA DECISIONE DELL’AUTHORITY DI SANZIONARE “REPORT” CON 150MILA EURO? – L’OPPOSIZIONE VA ALL’ATTACCO DI ARIANNA MELONI, CHE AVREBBE INCONTRATO GHIGLIA A VIA DELLA SCROFA: “LA COINCIDENZA NON PUÒ PASSARE INOSSERVATA”. COSA SI SONO DETTI GHIGLIA E LA SORELLA D'ITALIA, SEGRETARIA DE FACTO DI FDI? – LUI SI DIFENDE E FRIGNA: “ERO LÌ PER INCONTRARE ITALO BOCCHINO E DISCUTERE DEI NOSTRI LIBRI. SONO MOLTO PROVATO, MI HA COLPITO IL FATTO DI ESSERE SEGUITO”. MA NON ERA STATO SEGUITO: VIA DELLA SCROFA È SEMPRE PIENA DI GIORNALISTI, ESSENDO LA SEDE DEL PRIMO PARTITO ITALIANO – E AMMETTE: “HO INCROCIATO ARIANNA MELONI, CI SIAMO SALUTATI. SIAMO AMICI DA ANNI…” - VIDEO

 

1. RANUCCI-GARANTE, È SCONTRO L’OPPOSIZIONE ATTACCA “ARIANNA MELONI CHIARISCA”

Estratto dell’articolo di Alessandro Di Matteo per “la Stampa”

 

Agostino Ghiglia membro del Garante della Privacy entra nella sede del partito di Fratelli d Italia-6

Diventa un pasticciaccio la multa inflitta dal garante della Privacy a Sigfrido Ranucci. La sanzione decisa la scorsa settimana sta creando più di un imbarazzo negli uffici dell'Autorità che tutela la riservatezza, dopo che proprio il giornalista ieri su La Stampa ha parlato di iniziativa presa su «input politico».

 

Nella puntata di ieri sera Ranucci ha mandato in onda un video che mostra Agostino Ghiglia – ex parlamentare di An, componente dell'ufficio del Garante – che entra nella sede di Fdi, dove pare fosse presente Arianna Meloni, proprio alla vigilia della multa contro Report, decisa per sanzionare la messa in onda, nel dicembre scorso, della registrazione di una conversazione tra l'ex ministro Gennaro Sangiuliano e la moglie Federica Corsini.

 

agostino ghiglia

Un intreccio complicato, che scatena l'offensiva delle opposizioni contro il governo e che costringe il Garante a diffondere una nota per assicurare che tutto si è svolto regolarmente, mentre la maggioranza di centrodestra osserva per ora in silenzio.

 

Nella nota dell'Autorità non si smentisce che Ghiglia sia stato nella sede di Fdi ma si «ribadisce la piena indipendenza di giudizio e la libertà di determinazione dei suoi componenti».

 

Il procedimento contro Report, come sempre avviene, è stato «istruito dagli uffici» quindi la proposta è arrivata al Collegio dove «può essere deliberata, o meno». In questo caso «dopo ampia discussione, il Collegio ha deliberato in linea con la proposta degli uffici».

 

Agostino Ghiglia membro del Garante della Privacy entra nella sede di Fratelli d Italia

Lo stesso Ghiglia ammette la visita a via della Scrofa, sede di Fdi, ma nega di essere andato per un colloquio con la sorella della premier e parla di «illazioni e ricostruzioni irrilevanti»: «Tutto si è svolto nella massima trasparenza», afferma. «Ho incrociato Arianna Meloni, ci siamo salutati e scambiati due convenevoli perché era molto impegnata».

 

Ma nella sede di Fdi, garantisce, «mi sono recato per incontrare il direttore de Il Secolo d'Italia Italo Bocchino, in merito a una presentazione a Torino e a Roma dei nostri due nuovi libri».

 

Agostino Ghiglia - giorgia meloni - guido crosetto

Spiegazioni che non convincono affatto Ranucci: «Se è così trasparente, accetti l'intervista e ci metta la faccia. Ci spieghi quello che casualmente un nostro inviato ha ripreso mercoledì scorso davanti alla sede di FdI» lo sfida in apertura di puntata. Fonti di Report smentiscono infatti la versione di Ghiglia: alla redazione risulta infatti che avrebbe avuto un colloquio proprio con Arianna Meloni per parlare della sanzione.

 

[…]

 

2. IL GARANTE E LA VISITA A FDI, NUOVO SCONTRO SU REPORT RANUCCI ALL’ATTACCO IN TV

Estratto dell’articolo di A. BAC. per il “Corriere della Sera”

 

giorgia arianna meloni

[…] le opposizioni non ci stanno. Per i membri dem in Vigilanza, «la coincidenza e la tempistica dell’incontro tra Ghiglia e Arianna Meloni non possono passare inosservate» perciò chiedono alla Rai di difendere Report .

 

Per il M5S in Vigilanza, «bisogna sapere tutta la verità», per questo hanno chiesto un’audizione urgente del presidente dell’Autorità in Vigilanza. Angelo Bonelli (Avs) ha annunciato un’interrogazione.

 

A difesa del Garante, interviene il senatore Costanzo Della Porta (FdI): «La sanzione a Report — ha detto — è corretta e pienamente rispettosa delle norme in materia di privacy». Poi, a proposito delle provenienze politiche, ha sottolineato come l’attuale Garante sia stato eletto nel 2020, «quando c’era il governo Conte bis, sostenuto da Pd e M5S, e in quel Parlamento FdI era all’opposizione. Insomma, altro che emanazione del governo Meloni».

 

Agostino Ghiglia membro del Garante della Privacy entra nella sede di Fratelli d Italia

3. «ERO LÌ PER PARLARE DI LIBRI CON BOCCHINO ARIANNA? UN SALUTO, LA CONOSCO DA ANNI»

Estratto dell’articolo di  A. Bac. Per il “Corriere della Sera”

 

Dottor Ghiglia […]. È vero che si è recato nella sede di FdI, in via della Scrofa, nel pomeriggio del 22 ottobre scorso, vigilia della decisione sul caso «Report»-Sangiuliano?

«[…] mi sono recato in via della Scrofa, ma per incontrare il direttore del Il Secolo d’Italia , Italo Bocchino, in merito a una presentazione a Torino e a Roma dei nostri due nuovi libri».

 

Quali libri?

Agostino Ghiglia membro del Garante della Privacy entra nella sede di Fratelli d Italia

«L’ultimo di Bocchino, appena pubblicato, e il mio prossimo, in uscita tra una decina di giorni. Faremo l’uno la presentazione dell’altro. Siamo in fase organizzativa».

 

Nella sede FdI era presente Arianna Meloni? Lei l’ha incontrata?

«Ho incrociato Arianna Meloni, ci siamo salutati e scambiati due convenevoli perché era molto impegnata».

 

In che rapporti lei è ora con FdI, da cui è stato candidato quattro volte tra politiche ed europee, prima di arrivare alla Privacy?

«Non sono stato solo candidato, ma due volte deputato (nel 2001 e nel 2008 per An-Pdl), tre volte consigliere regionale e assessore in Piemonte… Ciò detto non ho rapporti. Anche l’ex presidente Antonello Soro, già capogruppo alla Camera del Pd in una delle mie legislature, fu poi eletto dal Parlamento quale membro e successivamente presidente del Garante per la protezione dei dati personali, esercitando il ruolo con grande intelligenza, capacità e imparzialità».

ITALO BOCCHINO - SIGFRIDO RANUCCI

 

[…] Si dice che lei in un primo momento fosse orientato a irrogare a Report una semplice ammonizione?

«Per tutto ciò che riguarda il provvedimento, mi rifaccio all’esito del medesimo. La questione ha riguardato il delicato rapporto tra il diritto di cronaca e la tutela del diritto alla riservatezza di cui all’articolo 15, oggetto quest’ultimo di svariate pronunce della giurisprudenza costituzionale. Ad ogni modo, le illazioni e talune ricostruzioni sono irrilevanti e inconferenti».

 

Alla fine lei ha votato a favore della multa, insieme a due altri membri, compreso il presidente. In base a quale ragionamento?

«Difficile parlare di Report in un momento di grande emotività collettiva in cui Ranucci, cui esprimo la mia incondizionata solidarietà, è stato colpito in maniera tanto disgustosamente vile.

 

sigfrido ranucci

Ciò detto, nel provvedimento […] sono ampiamente argomentate le motivazioni che hanno mosso la mia scelta e quella di altri colleghi». […]

 

3 - GHIGLIA: "PRONTO A DENUNCIARE CHI MI HA PEDINATO LÌ HO AMICI, IO CORRETTO"

Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

«Io sono molto provato […]», confida al telefono il componente del Garante della privacy Agostino Ghiglia, un passato da parlamentare in An e nel Popolo della libertà.

 

Perché è provato?

sigfrido ranucci agostino ghiglia entra nella sede di fratelli d italia 1

«Mi ha molto colpito il fatto di essere seguito. Lo può fare la magistratura e, ovviamente, ha il diritto di farlo. In tutti gli altri casi, però, è diverso. Io sono giornalista, conosco il codice deontologico, so che i cronisti dovrebbero qualificarsi. Il bilanciamento tra il diritto alla riservatezza e quello di stampa è delicatissimo. Non si può affrontare dicendo: è bianco, è nero. Spesso le cose sono grigio perla».

 

[…] Ha sporto denuncia per il fatto che l'hanno seguita?

«Non ancora, ma lo farò. Non posso sapere chi l'ha fatto. Quando in passato qualche giornalista si è qualificato, ho risposto. Di solito non fuggo, basta mostrarsi».

 

Mi scusi, ma non le è sembrato inopportuno entrare nella sede di Fratelli d'Italia? Non ci ha pensato, visto il ruolo che ricopre?

bomba distrugge le auto di sigfrido ranucci e della figlia 5

«Senta, per me è naturale che non fosse inopportuno. Ho parlato con Italo Bocchino, abbiamo discusso dei nostri rispettivi libri».

 

E con chi altro ha parlato?

«Ho incrociato Arianna Meloni, ci siamo salutati. Siamo amici da anni».

 

[…] Ma nella sede di FdI ha discusso con qualcuno di Report?

«Non ho parlato con nessuno di loro di quanto succede nel collegio. Se lo avessi fatto, avrei violato un dovere di riservatezza. C'è anche da dire che in realtà avrei potuto parlarne, riportando quanto aveva già anticipato e pubblicato il Fatto quotidiano. Ma non l'ho fatto». [...]CORSINI, PRIVA DI FONDAMENTO TESI DI INTERVENTI ESTERNI

"IL GARANTE NON AVEVA ALTRA SCELTA SE NON INTERVENIRE"

(ANSA) – "Si cerca di accreditare la tesi di presunti 'interventi esterni' volti a influenzare la decisione del Garante per la protezione dei dati personali. È un'ipotesi del tutto priva di fondamento, e rappresenta un nuovo, inaccettabile attacco alla mia persona. Il Garante non aveva altra scelta se non quella di intervenire, alla luce di circostanze oggettive e documentate". Lo dice Federica Corsini, in una lunga dichiarazione relativa alla vicenda Report.

 

CORSINI, AUDIO DIFFUSO DA REPORT ILLECITAMENTE ACQUISITO

(ANSA) - L'audio della telefonata con l'ex ministro Sangiuliano "divenuto di dominio pubblico è stato illecitamente acquisito da una persona oggi imputata, con me parte offesa. La Procura della Repubblica di Roma lo afferma chiaramente nelle sue conclusioni".

REPORT - LA TELEFONATA TRA GENNARO SANGIULIANO E LA MOGLIE FEDERICA CORSINI

 

Lo sottolinea Federica Corsini che rompe il silenzio sulla vicenda in una lunga dichiarazione. Di qui, spiega, la decisione di diffidare "la Rai e la trasmissione Report — non dal dare la notizia, cosa che da giornalista non avrei mai chiesto, ma dal trasmettere l'audio". E invece "Report ha scelto di accettarlo e diffonderlo, pur conoscendone la provenienza illecita".

 



FEDERICA CORSINI, DECISIONE GARANTE SU FATTI OGGETTIVI

sigfrido ranucci agostino ghiglia entra nella sede di fratelli d italia

(ANSA) - È "fuorviante, e palesemente 'difensiva', la tesi secondo cui il Garante sarebbe stato mosso da influenze esterne o da valutazioni politiche. Le sue decisioni si fondano su fatti oggettivi ed inequivocabili, ribaditi anche nelle conclusioni della Procura di Roma". Così in una nota Federica Corsini, al centro dell'audio con l'ex ministro Gennaro Sangiuliano per la cui messa in onda l'Autorità per la Privacy ha sanzionato Report. 

FONTE: Dagospia

 

Nessun commento:

Posta un commento

Banner 700

Spazio Pubblicitario 3