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lunedì 19 agosto 2024

Sangiuliano: ricordare la strage di Vergarolla è un dovere morale


"L'Italia deve ricordare la strage di Vergarolla, le vittime innocenti e il medico eroe Geppino Micheletti per fissarli nella memoria collettiva da cui per troppo tempo sono stati esclusi", ha dichiarato il ministro dell'Istruzione e del merito, Gennaro Sangiuliano. "Un crimine terribile per il quale nessun colpevole è stato individuato, consumato nel clima postbellico e, soprattutto, in quella serie di violenze che spinsero gli italiani d'Istria ad abbandonare case e città", prosegue il ministro. 


Una "strage volutamente dimenticata" quella che si consumò il 18 agosto del 1946 a Vergarolla, sulla spiaggia di Pola, l'unica città istriana affidata all'amministrazione britannica. 28 ordigni, in precedenza disinnescati, furono fatti esplodere a catena per fare strage tra le migliaia di bagnanti assembrati per assistere a una importante manifestazione sportiva di stampo patriottico. Più di 100 le vittime (un terzo bambini) di cui solo 64 poterono essere identificati. Il primo e più grave massacro terroristico della storia repubblicana di cui non sono stati trovati i colpevoli. 


Il giorno prima a Parigi si era chiusa la sessione plenaria della Conferenza di pace e le grandi potenze vincitrici si accingevano a decidere sui confini adriatici d’Italia, in particolare proprio sulle sorti di Pola (al 95% italiana). L'obiettivo politico dell'attentato fu raggiunto: la popolazione - che sperava ancora di ritornare all'amministrazione italiana grazie a un  compromesso - abbandonò la città, non sentendosi più al sicuro,  favorendo le mire annessionistiche titine. Documenti britannici, desecretati a inizio secolo, avvalorano la tesi di un'azione eseguita direttamente dai servizi segreti jugoslavi. 




Per Sangiuliano è importante che si acquisisca una coscienza storica di quanto accaduto al confine orientale tra Italia e Croazia nel periodo postbellico ed in particolare dei "terribili crimini" che subirono gli italiani per mano dei comunisti titini jugoslavi. Una coscienza storica che compare poco nei libri di storia, sostanzialmente celata agli italiani per diversi decenni.  


Per il ministro del governo Meloni è importante riacquisire questa memoria e conservare vivo il ricordo delle "foibe" e delle vittime di Vergarolla, soprattutto per i giovani e le future generazioni che devono essere educati su quanto accaduto, affinché eventi simili non vengano più dimenticate. Come la memoria di queste persone, tra cui il dottor Micheletti, il quale, nonostante le avversità e la perdita personale, continuò a prestare assistenza ai feriti, deve essere onorata e celebrata.


canton



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