Non c’è solo il finanziamento da 30mila euro ricevuto dalla Fondazione Alleanza nazionale, cassaforte della memoria della destra sociale italiana e del patrimonio immobiliare del partito Fratelli d’Italia. C’è molto altro nella storia della sezione di Acca Larentia acquistata a un prezzo stracciato dai neofascisti dell’omonima associazione.
Domani ha infatti scoperto che all’asta bandita dall’Inail, proprietario dell’immobile, si è presentato un solo candidato, e cioè l’associazione costituita da un gruppo di militanti che già da anni si occupavano di gestire la sede. Ed è emerso, anche, che gli occupanti della sezione erano abusivi. Morosi incalliti, in pratica: nessuno pagava l’affitto da anni.
Così prosegue l'inchiesta di Giovanni Terzian e Nello Trocchia per Domani. E' comprensibile che nessuno si sia fatto avanti per tentare l'affare in quello che nell'immaginario collettivo è il "santuario nero" degli anni di piombo. E se, come recita l'articolo 1 dello statuto,
Finalità della Fondazione sono la conservazione, tutela e promozione del patrimonio politico e di cultura storica e sociale che è stato proprio, fino alla sua odierna evoluzione, della storia della “destra” italiana, e, segnatamente, del partito politico Alleanza Nazionale, oltre che dei movimenti e delle aggregazioni politiche e sociali, che ad essa hanno dato causa o contributo ideale
che cosa più della sezione martire di Acca Larentia incarna la condizione vittimaria del Movimento sociale italiano negli anni Settanta? Anzi, finanziando liberalmente un'associazione manifestamente distante dal partito, si ottiene il duplice scopo di onorare lo scopo sociale senza assumersene l'onere politico con tutti gli strascichi polemici che si ripetono ogni 7 gennaio.
A onor del vero la replica della Fondazione, una lunga nota affidata all'Ansa, è un po' moscia:
"In riferimento all'improprio articolo del Domani sulla Fondazione AN 'cassaforte di Fdi', voglio precisare che la Fondazione Alleanza Nazionale è di gran lunga preesistente al partito Fratelli d'Italia, ed annovera nel proprio consiglio di amministrazione esponenti di diverse anime del centrodestra italiano, come facilmente verificabile [ad esempio i dioscuri del Fronte della Gioventù romano a fine anni '70: Gasparri&Alemanno, oggi in Forza Italia e Indipendenza, ndb]. Come tutti gli enti che vedono nel loro consiglio di amministrazione soggetti impegnati in politica, quella di Alleanza Nazionale è monitorata dalla commissione dei partiti e dalla Prefettura, nonché da un collegio di revisori dei Conti.
Nessun rapporto economico intercorre con il partito di cui è presidente Giorgia Meloni, salvo l'affitto di alcune sedi sul territorio italiano a valore di mercato". Lo dichiara il presidente della fondazione di Alleanza nazionale, Giuseppe Valentino a proposito di un articolo del quotidiano su Acca Larentia, sottolineando che "Arianna Meloni, citata a sproposito nell'articolo, si precisa che è membro della Fondazione An dal 2010, e dal 2023 una dei 18 consiglieri senza ricoprire alcun incarico esecutivo e quindi senza il potere di imporre decisione alcuna alla Fondazione An".
"L'immobile di Acca Larentia, dove persero la vita in un vile e ancora impunito attentato tre militanti dello Msi - prosegue l'avvocato - era stato posto all'asta dall'Inail. Per evitarne un possibile uso non rispettoso della memoria di quel tragico evento la Fondazione, avendolo ritenuto coerente con i fini statutari, ha supportato nell'acquisizione, a fronte di alcune condizionalità, l'Associazione Acca Larentia, nei confronti della quale non risultano elementi ostativi di natura legale.
La questione probabilmente sta come la mette Paolo Morando, intervistato da grande esperto di terrorismo nero, da la Repubblica:
Non bisogna meravigliarsi: «La premier Meloni e il suo entourage vengono dalla storia della destra degli anni ‘70, dell’Msi. Loro sono quella storia». Secondo Paolo Morando, giornalista e scrittore, autore tra gli altri del libro Strage di Bologna, il vero scandalo è che sulla vicenda dei soldi elargiti per l’acquisto della sede di Acca Larentia, la fondazione Alleanza Nazionale di cui Arianna Meloni è consigliera abbia taciuto, «incapace di dire noi siamo questo».
Nessun commento:
Posta un commento