Tax credit, sotto tiro la coppia d'oro, Base-Rocca - Tra il Bianco e il Nero

 

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venerdì 12 settembre 2025

Tax credit, sotto tiro la coppia d'oro, Base-Rocca




TAX CREDIT, “TRUFFE E DATI FALSATI” - NON SOLO L'AD DI CINECITTÀ SPA, MANUELA CACCIAMANI: NEL MIRINO ANCHE LA PREMIATA COPPIA TIZIANA ROCCA E GIULIO BASE (LEI ORGANIZZA DUE FESTIVAL IN SICILIA E SARDEGNA, LUI QUELLI DI TORINO E MADRID, OLTRE A DIRIGERE FILM CON SCARSISSIMI INCASSI MA RICCHI DI FINANZIAMENTI) - SONO TRE NOMI CONSIDERATI PUNTI DI RIFERIMENTO DELL'INDUSTRIA DEL CINEMA ITALIANO RIPLASMATO DALL’ARMATA BRANCAMELONI – ALL’ATTENZIONE DEGLI INQUIRENTI IL RUOLO DI COPRODUTTORE DI RAI CINEMA, ALTRA SOCIETÀ PUBBLICA GUIDATA DA PAOLO DEL BROCCO, CHE DA TEMPO HA UN SODALIZIO CON L'AZIENDA DELLA CACCIAMANI - PER APPURARE COME SONO STATI SPESI I 700 MILIONI CHE LO STATO DESTINA OGNI ANNO AL CINEMA ITALIANO, FINANZA E PROCURA DI ROMA INDAGANO SU 189 FILM...

Irene Famà Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

MANUELA CACCIAMANI AD ATREJU - FOTO LAPRESSE

Su altri due nomi puntano gli ultimi accertamenti della Guardia di finanza relativi al tax credit e ai finanziamenti delle produzioni cinematografiche.

 

Si tratta di Tiziana Rocca, agente, produttrice, figura di primo piano nel mondo del cinema, e di suo marito Giulio Base, regista e attuale direttore del Torino Film Festival.

 

Sono gli altri due nomi (non indagati) presenti nella stessa missiva svelata da La Stampa, con la quale gli inquirenti hanno chiesto al ministero della Cultura tutta la documentazione disponibile anche sulla One More Pictures, fondata da Manuela Cacciamani, oggi amministratrice delegata di Cinecittà, e da lei guidata fino alla nomina ai vertici della Spa controllata dal governo, giugno 2024, voluta da Arianna Meloni, sorella della premier.

 

tiziana rocca giulio base a venezia

In relazione al tax credit per la realizzazione di opere cinematografiche e in seguito a una serie di esposti, in Procura a Roma sono stati aperti cinque fascicoli. Tra le società dei circa duecento film passati a setaccio, come è noto da giugno, ci sarebbero anche quelle di Andrea Iervolino, e di Marco Perotti, l'imprenditore che ha inoltrato la richiesta di tax credit per il film mai uscito di Francis Kaufmann, il presunto assassino di Villa Pamphilj.

 

L'ultimo filone d'indagine, invece, quello più recente, che risale a un mese fa, riguarderebbe Manuela Cacciamani, Tiziana Rocca e Giulio Base che, come detto, non risultano indagati. Sono tre nomi considerati punti di riferimento dell'industria del cinema italiano riplasmato dal governo di Giorgia Meloni e dai suoi uomini a capo delle istituzioni culturali.

 

MANUELA CACCIAMANI - FRANCESCO RUTELLI

Tiziana Rocca è: manager, pr, fondatrice della Tiziana Rocca Communications, direttrice di Filming Italy Los Angeles e Filming Italy Sardegna, festival per cui riceve i contributi dall'apposita commissione ministeriale e sponsorizzati da Cinecittà. L'anno scorso Tiziana Rocca è tornata a dirigere il Taormina Film Festival.

 

Mestiere, quest'ultimo, che condivide con il marito, scelto dall'ex ministro meloniano Gennaro Sangiuliano come direttore del Torino Film Festival. Rocca risponde a La Stampa sostenendo di «non aver ricevuto alcun avviso dalla Finanza» ma di essere «contenta che stiano effettuando queste verifiche, dopo quello che è successo».

 

Il sistema tax credit, continua, «è strutturato con una serie di regole sulle quali è facile fare verifiche. I finanziamenti sono pubblici, e io di certo non sono in testa alla classifica dei film. Ho ricevuto solo 125 mila euro».

giulio base tiziana rocca

 

La manager aggiunge di «non aver mai lavorato con Cacciamani e mai prodotto film con Cinecittà. Ho lavorato con tutte le stagioni politiche. Sono solo forte della mia professionalità». È vero che le attività di Rocca si concentrano soprattutto su eventi e festival, più che sui film.

 

Tra i pochi prodotti dalla Agnus Dei, altra sua creatura, ci sono quelli girati dal marito. L'interesse degli inquirenti ruoterebbe attorno alle ultime opere di Base e ai finanziamenti ricevuti. Tre produzioni sono targate One More Pictures di Cacciamani, altre due Agnus Dei.

 

Dal ministero fanno notare che i film sono prodotti quasi in maniera alternata dalle due società: "A la recherche" (2023) "Il Vangelo di Giuda"- pronto e prossimo all'uscita in sala - dalla Agnus Dei; "L'uomo dal fiore in bocca" (2021), "Il maledetto" (2022) e "Albatross" (2024) da One More Pictures (e sono tre dei quattro ultimi lungometraggi finanziati da Cacciamani).

 

paolo del brocco (2)

Si vuole poi analizzare anche il ruolo di coproduttore di Rai Cinema, altra società pubblica guidata da Paolo Del Brocco, che da tempo ha un sodalizio con l'azienda dell'ad di Cinecittà. Al centro dell'attenzione è finito anche l'ultima opera di Base, "Albatross", biopic sul giornalista neofascista Almerigo Grilz, criticata per il soggetto e per gli scarsi incassi.

 

Nei documenti forniti dal Mic ci sarà, infatti, quanto ricevuto con il tax credit. E lo stesso avverrà per le altre produzioni. Contattato da La Stampa, Base risponde dal festival del cinema di Toronto. «Continuo a lavorare con la coscienza tranquilla e la schiena dritta. Se ci fossero delle ombre è giusto che vengano a galla, ma so bene come conduco la mia vita e il mio lavoro: rettamente».

 

arianna e giorgia meloni

Dopo la notizia sulle indagini, le opposizioni chiedono un «chiarimento» al ministro della Cultura Alessandro Giuli, su tax credit, nomine e rapporti politici, a partire da Arianna Meloni. «Il ministero e le sue società controllate – attacca Elisabetta Piccolotti, di Avs - vanno bonificati da questo verminaio di interessi, scontri e favoritismi».

 

«Basta ciniche campagne di occupazione – sostiene anche Matteo Orfini, del Pd – Cinecittà è il cuore dell'industria cinematografica italiana e non può permettersi vertici che abbiano abusato del proprio ruolo».

 

Cinecittà rappresenterebbe solo la punta dell'iceberg, secondo il M5S, il primo partito - ricorda Gaetano Amato - a presentare un esposto contro «questo sistema malato». Il deputato si scaglia contro «gli appartenenti al circoletto vicino al governo, i pochissimi che danneggiano il cinema».

 

Era stato proprio lui, Amato, attore e scrittore, il più duro contro il film "Albatross", «che ha goduto di ingenti sgravi fiscali nonostante incassi quasi nulli», e a denunciare la scelta di Base di avvalersi per il festival di Torino della collaborazione della moglie Tiziana. La prossima settimana i 5 Stelle presenteranno una mozione in Parlamento

Tax credit: il MinCul sotto tiro della Procura

TEMPI CUPI PER ALESSANDRO GIULI E LA SOTTOSEGRETARIA LEGHISTA LUCIA BORGONZONI: IL MINISTERO DELLA CULTURA E' NEL MIRINO DELLA PROCURA DI ROMA - IN CERCA DI ABUSI NELLA SELVA DI INCENTIVI FISCALI (TAX CREDIT) ED EROGAZIONI DUBBIE DEL CINEMA ITALIANO, TRA LE SOCIETÀ FINITE SOTTO L’INDAGINE DELLA FINANZA SPICCA LA ‘ONE MORE PICTURES’, FONDATA DA MANUELA CACCIAMANI, DA LEI GUIDATA FINO AL GIUGNO 2024, QUANDO PER VOLONTÀ DI ARIANNA MELONI, HA RICEVUTO LA NOMINA A NUMERO UNO DI CINECITTÀ SPA, CONTROLLATA DAL MINISTERO DELL'ECONOMIA DI GIORGETTI E SU CUI IL MIC DI GIULI HA POTERE DI INDIRIZZO POLITICO – AD ATTIRARE GLI INVESTIGATORI, IL FILM “ALBATROSS” DI GIULIO BASE, CHE RIEVOCA L'EPOPEA DI UN GIORNALISTA NEOFASCISTA, PRODOTTO DALLA 'ONE MORE PICTURES' DI CACCIAMANI CON RAI CINEMA DI DEL BROCCO (COME I PRECEDENTI TRE FILM DI BASE, ANCHE QUESTO NON INCASSA QUASI NULLA - IN BALLO ANCHE LE CONSULENZE E GLI AFFIDAMENTI DIRETTI RICEVUTI DALLA CACCIAMANI DAL MIC, ATTRAVERSO CINECITTÀ SPA, PER I PROGETTI SPECIALI E QUELLI INTERNAZIONALI... – SONO CINQUE I FASCICOLI APERTI DALLA PROCURA DI ROMA SUL CASO TAX CREDIT

 (ANSA) - ROMA, 11 SET - Cinque fascicoli di indagine aperti e verifiche su numerose società che hanno prodotto decine di film. E' quanto avviato da tempo dalla Procura di Roma in relazione al tax credit per la realizzazione di opere cinematografiche. Nei procedimenti, che al momento non vedrebbero indagati, si contestano reati relativi alla pubblica amministrazioni e fattispecie economiche.

 

Tra le società su cui i pm di piazzale Clodio hanno acceso un faro anche la One More Picture, fondata da Manuela Cacciamani attuale  amministratore delegato di Cinecittà. All'attenzione dei magistrati anche la società che ha prodotto il film di Francis Kaufmann, l'americano di 49 anni accusato del duplice omicidio di Villa Pamphili.

 

IL FARO DELLA PROCURA SULL’AD DI CINECITTÀ

Ilario Lombardo per “la Stampa” 

 

MANUELA CACCIAMANI AD ATREJU - FOTO LAPRESSE

C'è un nuovo filone di indagine che agita il già tormentato ministero della Cultura. Riguarda ancora una volta l'ampia gamma di finanziamenti elargiti al mondo del cinema, produzioni di film, autori, eventi, nazionali e internazionali. È un'inchiesta della procura di Roma che nasce parallela a quella originaria sul tax credit, gli sgravi fiscali concessi per la realizzazione dei film in Italia.

alessandro giuli giulio base

 

 

 

 


Stavolta però il faro degli inquirenti ha un cono di luce più circoscritto, ed è puntato su alcune società, tra le quali spicca la One More Pictures, fondata da Manuela Cacciamani, attuale numero uno di Cinecittà e da lei guidata fino al giugno 2024, quando, cioè, per volontà di Arianna Meloni, sorella della premier, ha ricevuto la nomina ad amministratrice delegata della Spa controllata dal ministero dell'Economia e su cui il Mic ha potere di indirizzo politico.

mario turetta foto di bacco

 

A inizio agosto il Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, su mandato dei pm romani, ha chiesto al ministero di poter acquisire documenti relativi a fondi pubblici e tax credit di cui hanno beneficiato varie società.

 

Da quanto ricostruito, l'atto è stato formalizzato a Mario Turetta, capo del Dipartimento per le attività culturali e per poche settimane capo ad interim della Direzione generale Cinema, dopo le dimissioni, agli inizi dello scorso luglio, di Nicola Borrelli.

 

Stelle della notte – la locandina del film mai realizzato da Francis Kaufmann Rexal Ford


Sono giorni terribili quelli vissuti al ministero, tre mesi fa. Si scopre che il presunto assassino di Villa Pamphili, Francis Kaufmann, uno zelig che cela ombre dietro ogni maschera, ha ricevuto oltre ottocentomila euro di tax credit per un film fantasma. Il caso permette ai magistrati di andare più a fondo in cerca di abusi e di penetrare nella selva di incentivi fiscali ed erogazioni dubbie del cinema italiano. Il terremoto è solo all'inizio ma è più esteso di quello che appare.

 

 

paolo del brocco alessandro giuli

A fine giugno si dimette Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà voluta dalla Lega. Pochi giorni dopo tocca a Borrelli, al ministero. Passano pochi giorni ancora e al cinema esce ‘’Albatross’’, film che rievoca l'epopea del giornalista neofascista Almerigo Grilz.

 

All'anteprima del film di Giulio Base, attuale direttore del Torino Film Festival, si ritrovano i quadri dirigenti di Fratelli d'Italia. Il film non incassa quasi nulla, circostanza che spinge le opposizioni a rinfacciare al governo una frase dell'ex ministro Gennaro Sangiuliano, paladino dell'abolizione del tax credit, contro «i film che ricevono cospicui finanziamenti pubblici e vendono 29 biglietti».

 

Sono produzioni come queste che attirano l'attenzione degli investigatori. Il film di Base, che usufruisce del tax credit (con percentuali più alte per l'uscita estiva) è prodotto dalla One More Pictures di Cacciamani con Rai Cinema. Degli ultimi quattro lungometraggi prodotti dalla società dell'attuale ad di Cinecittà, tre sono di Base.

 

lucia borgonzoni manuela cacciamani federico mollicone (2)

Il regista, parlando con La Stampa, sostiene di occuparsi «solo della parte creativa» e di «non seguire gli aspetti produttivi e finanziari». Gli accertamenti lasciano intendere che ci sarebbero coinvolte altre case di produzione, considerate d'area. Vale la pena sottolineare che nessun nome finora citato risulta indagato.

 

L'iniziativa della Finanza, riferiscono fonti interne al Mic, sta preoccupando non poco il ministro Alessandro Giuli e la sottosegretaria leghista Lucia Borgonzoni, che ha la delega al settore. Nelle carte che verranno fornite agli inquirenti ci sono i fondi incassati dalla One More Pictures e il tax credit per i film prodotti, ma non solo: anche le consulenze e gli affidamenti diretti ricevuti dal Mic attraverso Cinecittà, prima della nomina come ad, per i cosiddetti progetti speciali e per quelli internazionali.

MANUELA CACCIAMANI - FRANCESCO RUTELLI

 

La Stampa ha contattato Cacciamani. Per suo conto è il portavoce a riferire che «non è al corrente di un accertamento della Finanza e di non avere commenti da fare al riguardo». Aggiunge che prima dell'incarico pubblico ha lasciato la società in mano al suo ex socio Gennaro Coppola, che - lo ribadisce - smentisce essere suo compagno, come scritto in questi mesi.

 

Cacciamani è una manager che ha attraversato diverse stagioni politiche. Con incarichi privati e istituzionali. La sua società lavora molto con la Rai e lei ha collaborato per anni con Francesco Rutelli, ex ministro di centrosinistra e fino al 2024 presidente Anica, dove Cacciamani ricopriva il ruolo di presidente di Editori e creators digitali.

 

maria grazia cacciamani - giorgia meloni

One More Pictures resta partner privilegiato nelle coproduzioni di Rai Cinema, e protagonista con ampia visibilità nelle iniziative dei grandi festival - come all'ultimo Cannes - promosso dalla Direzione cinema del ministero e gestite da Cinecittà.

 

Con la destra avviene il salto politico di qualità. Conosce Giorgia Meloni dopo aver lavorato, con la società Direct 2 Brains, a uno spot quando la futura premier era ministra della Gioventù.

 

Il legame con FdI è familiare. La sorella, Maria Grazia Cacciamani, è stata candidata per il partito di Meloni nel 2018 e oggi lavora nell'ufficio del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. C'è una foto del giorno della vittoria che ritrae il governatore abbracciato ad Arianna Meloni, dietro di loro c'è Maria Grazia che esulta sorridente.

arianna meloni - chiara colosimo - maria grazia cacciamani

 

 

Arianna spinge Manuela sulla poltrona più alta di Cinecittà. Nemmeno una settimana fa, poi, durante la Mostra del Cinema, è stato il presidente della commissione Cultura alla Camera, il meloniano Federico Mollicone, ad aver premiato con la medaglia di Montecitorio proprio la One More Pictures.

 

 Ma questa è cronaca nota. Quello che si cerca di capire adesso è se ci siano (o ci siano stati) conflitti di interesse, illeciti o abusi nei finanziamenti ricevuti.

FONTE: DAGOSPIA

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